Belle Arti, le richieste della coordinatrice Babini: "Un'aula magna, spazi espositivi e lezioni in centro"

Si è riaperto con la lettera al Sindaco di uno studente tedesco il problema della collocazione dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna, lo studente lamentava infatti la posizione in una zona industriale, con cattivi collegamenti verso il centro, la mancanza di materiali per lavorare. Problemi che animano da tempo le questioni relative all'Accademia fin dallo spostamento dalla Loggetta lombardesca avvenuto nel 1998 per dare maggiore spazio al Museo d'arte della città. Nel corso di questi quasi 20 anni sono stati tanti gli intellettuali della città intervenuti per chiedere lo spostamento della sede verso il centro in maniera tale da integrare l'Accademia, non soltanto fisicamente, con la città. Anche perchè l'istituzione è nata nel 1827 in via Baccarini in una parte della biblioteca Classense per volontà del Comune di Ravenna.
Paola Babini, coordinatrice didattica dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna, racconta la situazione odierna.
Cosa ne pensa oggi della posizione dell'Accademia?
«Non lavoravo in Accademia quando fu fatto il trasferimento, ma credo che fu un errore quello di separare la Pinacoteca dall'Accademia, che in tutte le città italiane sono tradizionalmente vicine in tutte le città d'arte. Le Accademie storiche come Bologna, Venezia, Firenze, Roma sono tradizionalmente in centro. Certo, la situazione è migliorata in questi anni, ma sarebbe bello avere un'aula magna, uno spazio espositivo per i ragazzi e un luogo per le lezioni teoriche vicino al centro. Ci riavvicinerebbe alla città che spesso si dimentica di avere anche un'Accademia che è un'eccellenza italiana con il suo corso di specializzazione sul mosaico».
E gli iscritti?
«Bene siamo a 130 quest'anno, come non capitava da tempo, la convenzione con Bologna nel 2008 è stata una salvezza perché ha permesso una boccata d'ossigeno con nuove forze ed energie. Abbiamo tanti studenti internazionali, tra cui 7 iraniani e alcuni cinesi. La nostra Accademia è molto apprezzata all'estero. I numero aumentano e avremmo bisogno di nuovi spazi. Pensi che sono tornati anche i 'liberi', cioè le persone che decidono di seguire un solo corso proprio per passione. Erano una vera tradizione per la nostra scuola: Tra gli allievi eccellenti degli ultimi anni Giuseppe Tagliavini, premio Oscar per gli effetti speciali per Avatar, che si è diplomato con il professor Violetta».
Gioie e dolori dell'Accademia?
«Tra le eccellenze sicuramente il nostro corso di mosaico, ma anche la collezione incredibile dei cartoni musivi, testimonianza unica del modo di lavorare dei mosaicisti ravennati. Tra i dolori la mancanza di materiali, come smalti, marmi, ci vorrebbero più investimenti da parte della città, anche con il coinvolgimento di imprese cittadine. Pensi che ci ha contattato una ditta spagnola per la creazione di microsaici per gadget.
A marzo poi presenteremo invece i modellini della città 3D di Ravenna per un percorso didattico interattivo a Tamo, realizzati nel nostro laboratorio di modellistica 3d dei professor Nicosia e Ricci». (Elena Nencini)