Arresto Igor, è caccia ai suoi complici. Sospesa la sua consegna all'Italia fino al processo per gli omicidi commessi in Spagna

Ravenna | 17 Dicembre 2017 Cronaca nera
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Sono una decina i nomi nel mirino degli inquirenti italiani che indagano sull'ipotetica rete di appoggi di 'Igor', arrestato in Spagna la mattina del 15 dicembre al termine di cun conflitto a fuoco nel quale sono morti due agenti della Guardia Civil ed un civile e ritenuto responsabile di due omicidi avvenuti in Emilia Romagna ad aprile di quest'anno. Come riporta l'Ansa la Guardia Civil si è imbattuta in lui casualmente mentre indagava su alcune rapine nella zona. Da aprile, dopo gli omicidi in Emilia, sono state alcune centinaia le persone controllate dalla Procura di Bologna e dai carabinieri, con intercettazioni, pedinamenti, videosorveglianze e interrogatori, nella speranza di trovare tracce utili per localizzare il latitante. Diversi gli elementi che portavano in Spagna, tra Malaga, Valencia e Madrid; ma piste considerate attendibili hanno puntato l'attenzione anche verso persone residenti tra Serbia, Austria e Francia, che potrebbero aver favorito, coperto o aiutato, anche indirettamente, la fuga del ricercato. Tra questi, alcuni familiari, ma anche ex compagni di carcere, italiani e stranieri. La consegna di Igor 'il russo' all'Italia, che aveva spiccato un mandato di cattura europeo nei suoi confronti, sarà molto probabilmente sospesa dall'Audiencia Nacional spagnola "fino al processo o fino all'esecuzione della pena" per gli omicidi commessi in Spagna. Lo scrive l'agenzia Efe - secondo quanto riporta El Pais - che cita fonti del tribunale aggiungendo che già domenica il serbo comparirà in videoconferenza davanti alla giudice Carmen Lamela che gli notificherà i crimini per i quali è ricercato in Italia. L'arresto del latitante serbo accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri di Budrio e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri di Portomaggiore, l'1 e l'8 aprile, è avvenuto durante una sparatoria nella zona di El Ventorrillo, compresa tra le città di Terruel in Andorra e Albalete del Arzobispo. La Procura della Repubblica di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva da tempo un'attività di indagine con rogatorie in Spagna, avendo trovato riscontri sulla presenza del ricercato, di origine serba. Altre indagini sono state fatte proprio in Serbia, in Austria e Francia, con trasferte degli investigatori, di concerto anche con le autorità di polizia spagnole. Al momento della cattura, 'Igor il russo' era "vestito in uniforme e pesantemente armato" con le armi rubate agli agenti della Guardia Civil uccisi in una sparatoria. Secondo fonti dell'inchiesta citate da El Mundo online, Igor "sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli agenti non hanno avuto il tempo di sparare". "Abbiamo sempre detto, dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese che noi non avremmo mai mollato- ha commentato il ministro dell'Interno, Marco Minniti. Ho ringraziato le autorirà spagnole e il procuratore Giuseppe Amato per il lavoro investigativo fatto. C'è stata una sintonia d'indagine tra la Procura di Bologna e l'attività dei carabinieri che considero particolarmente importante". Per rispondere alle polemiche seguite ai giorni delle scorribande di Igor, il ministro ha ricordato come possa sembrare alle volte che in "in questo Paese abbiamo un'attività di investigazione e repressione alle volte lente, ma tuttavia arrivano".
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