Imola, parte la riorganizzazione Ausl della rete urologica
Presentato a Imola in conferenza stampa l’avvio della riorganizzazione delle rete urologica metropolitana tra Usl di Imola e Usl di Bologna che riconosce all’Urologia di Imola valenza interaziendale e al suo direttore, il dott Emilio Emili, la responsabilità di gestione dei 21 dirigenti medici ad essa assegnati.
“Siamo di fronte ad un’importante sfida, con l’obiettivo di creare una vera rete clinica urologica per le esigenze di un territorio metropolitano e di una popolazione molto vasta ed eterogenea – ha commentato il Emilio Emili – Un progetto ambizioso, che auspico ci porterà ad un moderno modello di gestione delle attività sanitarie, certamente al momento senza uguali in Italia. Sono onorato di aver partecipato alla definizione del progetto e di avere l’opportunità di coordinarne la realizzazione, rendendo protagonisti le alte professionalità che le nostre strutture già esprimono”
La qualità dei servizi verrà elargita su due livelli: sul piano tecnologico i pazienti potranno essere seguiti nella struttura che ha a disposizione l’attrezzatura più adeguata, sul piano delle competenze specifiche potrà essere invece il medico professionista nella patologia a spostarsi nelle vari sedi.
Gli obiettivi preposti di questa prima fase del progetto vanno in diverse direzioni e sono:
- Qualificazione dell’offerta, attraverso il miglioramento dei percorsi (programmati e urgenti) di presa in carico.
- Miglioramento dell’efficienza, attraverso economie di scala e di rete ed il coordinamento degli interventi, in maniera da superare in forma aggregata le soglie critiche che rendono sostenibili gli investimenti, ridurre le frammentazioni dell’offerta e la ridondanza dei servizi, sviluppare processi orientati all’utilizzo comune di risorse trasversali e alla costruzione di équipe integrate;
- Promozione dell’appropriatezza dal punto di vista organizzativo, professionale, tecnologico e temporale, massimizzando il ricorso alle evidenze cliniche, l’adozione di linee guida e l’implementazione di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi;
- Ridefinizione delle vocazioni di ciascuna struttura, tenendo conto della diffusione e della disponibilità delle competenze cliniche e delle tecnologie, in moda da rideterminare i bacini d’utenza e le relazioni fra i nodi della rete, e sviluppare le condizioni di prossimità, di autosufficienza e di integrazione fra ospedali e territori di riferimento.
Il progetto parte dal 1 luglio con l’avvio del piano riorganizzativo della rete urologica metropolitana, già approvato dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria (CTSS) metropolitana, che si realizza nella conduzione unificata in forma inter-aziendale delle attività di Urologia nelle sedi di Imola-Ospedale Santa Maria della Scaletta, Bologna-Ospedale Maggiore e Ospedale di San Giovani in Persiceto, Porretta Terme e Bazzano.