IL CASTORO | Hera, obiettivo raccolta differenziata al 79% entro il 2020

Faenza | 14 Giugno 2017 Blog Settesere
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La raccolta differenziata è sempre più necessaria per la salvaguardia del pianeta, per limitare lo spreco e facilitare il riciclo. Il cambiamento nasce a partire dai gesti quotidiani di ciascuno di noi, e anche dalle piccole città. Per sapere a che punto siamo con la raccolta differenziata a Faenza, ci siamo rivolti a Hera, che si occupa dell'ambito rifiuti in città. A rispondere è Marco Guarnieri, responsabile dei servizi ambientali di Faenza.

A che punto siamo con la raccolta differenziata? Quante persone partecipano?

«A Faenza attualmente coesistono modalità diverse di raccolta dei rifiuti: in tutta la città la carta viene raccolta nei sacchi azzurri porta a porta; nelle aree industriali c’è il porta a porta anche per i rifiuti organici e per l’indifferenziato, i cittadini e le attività quindi mettono fuori questi rifiuti secondo un calendario prestabilito; nelle altre zone del Comune la raccolta viene svolta tramite cassonetti e campane stradali. Grazie a questi servizi la raccolta differenziata nel 2015 ha raggiunto il 55,6%. Questa percentuale è destinata certamente ad aumentare perché il porta a porta in borgo Durbecco è stato introdotto a fine 2016 e i risultati si vedranno quest’anno».

Perché plastica e vetro sono abbinati?

«Storicamente la raccolta di plastica, vetro e lattine in un’unica campana nasce dall’esigenza di avere meno contenitori sul territorio, a fronte di impianti che comunque erano attrezzati per separare i vari materiali una volta raccolti. Dalla fine dello scorso anno, in borgo, con il nuovo sistema è stata introdotta anche la raccolta separata di plastica e vetro/lattine in due contenitori distinti. In programma c’è questa sostituzione graduale anche nel resto della città. La separazione migliora la qualità del rifiuto raccolto e permette di recuperare una maggiore quantità di materiale».

Funziona la raccolta porta a porta per Borgo e centro storico? La popolazione partecipa?

«In questi primi mesi, i nuovi servizi di raccolta porta a porta a Borgo Durbecco hanno già permesso alla raccolta differenziata di questa zona di superare il 70%. La stessa cosa era successa anche nelle aree passate da tempo al porta a porta, ad esempio le frazioni: qui la differenziata è passata dal 50% a punte del 75%, con risultati molto buoni anche in termini di accoglienza e partecipazione da parte dei cittadini. Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di estendere questo sistema anche a zone della città più densamente abitate, con l’obiettivo nel medio-lungo periodo di applicarlo su tutto il territorio comunale entro il 2020. Borgo Durbecco rappresenta quindi il primo passo in questa direzione. Certamente, nuovi servizi di raccolta comportano la modifica di abitudini consolidate e quindi dubbi, assestamenti e qualche resistenza iniziali sono naturali e inevitabili, accade sempre e rientra tutto nella norma».

Il servizio smaltimento rifiuti ingombranti è a pagamento? Quali i motivi che spingono alcune persone ad abbandonare mobili o rifiuti vari a fianco ai cassonetti o in zone periferiche?

«Attualmente a Faenza sono disponibili i servizi gratuiti di raccolta a domicilio di ingombranti, sfalci e potature su prenotazione telefonica. Inoltre tutte le famiglie che dispongono di un’area verde ad uso esclusivo possono trasformare gli scarti organici in concime. Chiamando il Servizio Clienti è possibile richiedere in uso gratuito una compostiera o partecipare al compostaggio in concimaia. La partecipazione consente di ottenere anche sconti in bolletta rifiuti. Oltre a questi, è attivo anche un servizio di raccolta cemento-amianto a domicilio: il servizio è dedicato alle famiglie e consente di prenotare il ritiro a domicilio di piccole quantità. Quindi i servizi ci sono e gli abbandoni non sono giustificabili. Tra l’altro le raccolte a domicilio di ingombranti, sfalci e potature hanno tempi massimi di risposta in media di una settimana, dieci giorni, quindi basta solo organizzarsi un po’. Gli abbandoni ci sono per vari motivi: scarso senso civico, attività di svuota cantine che trovano comodo e più economico lasciare i rifiuti sulla strada anziché smaltire in modo corretto, anche in parte la mancata conoscenza dei servizi. Ricordiamo che l’abbandono dei rifiuti è sanzionabile in base al regolamento comunale».

Quali sono le iniziative più recenti pensate per i cittadini?

«Vorremmo ricordare alcune iniziative che possono aiutare i cittadini a fare la raccolta differenziata. Una è il Rifiutologo, l’app gratuita di Hera che risponde a tutti i dubbi su come fare bene la raccolta differenziata e permette l’invio di foto georeferenziate per segnalare ai servizi ambientali di Hera eventuali abbandoni di rifiuti o cassonetti da svuotare. Un’altra opportunità è la stazione ecologica di via Righi dove è possibile portare tutti i tipi di rifiuti differenziati e ricevere uno sconto nella bolletta. Inoltre lo sconto c’è anche per i conferimenti di rifiuti ingombranti e Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) di grandi dimensioni. Hera promuove anche attività specifiche per le scuole, come Riciclandino, il progetto ambientale dedicato al recupero di materie prime, grazie al quale è possibile veicolare ai ragazzi e alle loro famiglie i principi della sostenibilità nella gestione dei rifiuti urbani prodotti, del loro corretto conferimento e del valore delle raccolte differenziate».

Quali sono gli obiettivi prefissati per la raccolta differenziata nella zona e quali i tempi stabiliti?

«La sfida è incrementare significativamente la raccolta differenziata, per riciclare e recuperare quanta più materia possibile a beneficio dell’ambiente, visti anche gli obiettivi stabiliti dalla Regione Emilia-Romagna, che punta al 79% entro il 2020 per i Comuni di pianura come Faenza. Questo traguardo è raggiungibile solo con la collaborazione di tutti i cittadini. Hera mette a disposizione i servizi definiti insieme all’amministrazione comunale, ma sono i cittadini con il loro impegno e i loro comportamenti che fanno davvero la differenza, in tutti i sensi».

Jessica Gonelli, Maria Sami

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