Faenza, ubriaco minaccia di morte il barista poi aggredisce i carabinieri
Un 44enne faentino ubriaco ha creato scompiglio in un bar del centro città nel pomeriggio del 21 luglio e poi, dopo aver minacciato di morte il barista, se l’è presa anche con i carabinieri che alla fine lo hanno arrestato per “resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale”. La telefonata al 112 è arrivata poco prima delle 17, quando l’uomo in preda ai fumi dell’alcol, si è presentato presso il bar che frequenta abitualmente accusando il titolare di aver chiesto alla moglie il rientro di un debito di circa 60 euro di consumazioni che lui aveva in sospeso da qualche tempo. Le intimidazioni rivolte al barista sono state davvero molto pesanti: prima lo ha minacciato di incendiargli il locale e poi di sparargli con una pistola, quindi il barista, non sapendo più come gestire la situazione ha telefonato al 112 per chiedere aiuto.
Quando sul posto è arrivata una pattuglia del Radiomobile, l’uomo non si è fatto scrupoli di prendersela anche con i carabinieri che hanno cercato in tutti i modi di farlo calmare ricevendo in cambio insulti e qualche spintone, finché i due militari dell’Arma a fatica sono riusciti a farlo salire sull’auto di servizio per allontanarlo dal bar prima che la situazione degenerasse.
Appena portato in caserma, però, l’uomo completamente fuori di sé ha dato luogo ad una violenta resistenza nei confronti dei militari dell’arma sferrando calci e pugni all’impazzata verso chiunque tentasse di avvicinarsi per farlo ragionare, compreso il comandante della compagnia di Faenza - il capitano Cristiano Marella - che sentendo dal suo ufficio le urla dell’uomo si è precipitato per dare manforte ai colleghi.
Alla fine l’uomo è stato ammanettato ma ha continuato con le sue minacce, arrivando al punto da millantare conoscenze importanti a cui lui una volta libero si sarebbe rivolto per far trasferire lontano da Faenza il capitano ed i due carabinieri che erano con lui.
La vicenda si è conclusa con l’arresto del 44enne. I due carabinieri del radiomobile hanno riportato lievi contusioni e sono stati curati al pronto soccorso. Dopo aver verbalizzato la versione dei fatti riferita dal barista minacciato di morte, i militari hanno anche perquisito l’abitazione del 44enne trovando una pistola scacciacani ed una ad aria compressa che sono state sequestrate per evitare che l’uomo le potesse utilizzare per mettere in pratica le intimidazioni pronunciate al bar anche in presenza dei carabinieri.Il pubblico ministero di turno Monica Gargiulo, informata dell’accaduto, ha disposto il processo per direttissima. Il 22 luglio il giudice Barlotti ha convalidato l'arresto e concesso i termini a difesa rinviando il processo a settembre. Nel frattempo, il 44enne è stato rimesso in libertà ma si dovrà presentare tutti i giorni dai carabinieri per l’obbligo di firma.