Faenza, pericoloso clandestino spezza un dito ad un carabiniere che gli aveva chiesto i documenti
Un algerino 32enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per aver aggredito il brigadiere dell’arma che lo aveva fermato per chiedergli i documenti.Il rocambolesco episodio è avvenuto alcuni giorni fa nel parcheggio di piazza Rampi a Faenza, ma in realtà la prima richiesta di intervento giunta al 112 riguardava l’interno dell’ospedale, dove un volontario dell'associazione nazionale Carabinieri che stava svolgendo il consueto servizio di osservazione e monitoraggio delle aree “sensibili” della città aveva notato un uomo dall’aspetto trasandato che si trovava seduto su una panchina in atteggiamento sospetto. Prima dell’arrivo della pattuglia, lo sconosciuto ha lasciato l’ospedale e si è incamminato verso il centro città, ma il volontario non lo ha mai perso di vista comunicando in tempo reale alla centrale operativa la propria posizione per consentire ai Carabinieri di intervenire.I militari l'hanno individuato in piazza Rampi e si sono avvicinati per chiedergli i documenti, ma l'uomo s'è dato alla fuga. Il brigadiere capo-pattuglia, dopo una breve rincorsa, è riuscito ad afferrarlo, ma il fuggitivo , anziché arrendersi, ha opposto resistenza dando luogo a una colluttazione. Alla fine il brigadiere dell’arma ha avuto la meglio, ma ha riportato la frattura di un dito della mano. Portato in caserma, l'uomo è risultato essere un 32enne algerino già arrestato in passato per varie vicende legate allo spaccio di droga, irregolare sul territorio nazionale con ben sette nomi falsi. E' stato quindi arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, successivamente su disposizione del pm Antonio Vincenzo Bartolozzi è stato accompagnato in carcere. Il 12 dicembre, all'udienza di convalida del fermo il gip Andrea Galanti, ritenendolo un “soggetto pericoloso” potenzialmente capace di mettere a segno altri reati, specie nel territorio di Faenza, ha disposto il suo allontanamento dalla provincia di Ravenna applicandogli la misura cautelare del divieto di dimora. Lo straniero è stato poi rimesso in libertà.