«E’ sempre tutto segretissimo. L’allestimento dei carri, il tema che li sottenderà, le architetture su cui verranno innalzati sono custodite gelosamente da chi ci lavora. Questa festa, oltra a regalare ogni anno sorprese ed esplosioni di creatività, è vissuta con grande serietà e passione». Si riconferma insomma, della parole del presidente della Pro Loco casolana Bruno Boni, il clima di segretezza e attesa che circonda i grandi Carri in gesso di festa e di pensiero che, dopo il 25, sfileranno il 29 aprile per le strade di Casola Valsenio per la festa di Primavera, con decine di figuranti e la magniloquenza, artistica e simbolica, che da sempre li contraddistingue.
Le società Sisma, eXtra e Nuova Società Peschiera stanno lavorando da mesi nei loro magazzini, per costruire i carri del 2017. «Da gennaio sono decine i ragazzi che prendono parte al lavoro – aggiunge Boni – ed è l’ennesima dimostrazione di quanto questa festa sia sentita e coinvolgente. Lo scrittore Cristiano Cavina, che da anni è alla testa dei lavori di uno dei tre carri, ha ribadito in tante occasioni che parliamo di un evento identitario per Casola Valsenio, che ci apre all’esterno e proietta la creatività di questa comunità fuori dai suoi confini. Per noi è importante che quest’anno la festa di Primavera abbia anche il patrocinio della Regione dell’Unpli, l’associazione delle Pro Loco. E’ il riconoscimento di un lavoro peculiare, di qualità e assolutamente comunitario. Lo segnaleremo anche al Mibact».
La storia
Quella del 2017 è la 118ª edizione della festa di Primavera, nata nel 1891 come festa di Mezzaquaresima, per allietare il cupo periodo quaresimale e bruciare la Segavecchia, e con lei l’inverno. I casolani arrivano a dire che questa festa è «l'unico “carnevale serio” d’Italia» e gli va dato atto che, oltra longevità, parliamo di un evento unico.
I carri in gesso hanno lo scopo di divertire ed educare, rappresentano eventi e idee attraverso figure plastiche immobili su strutture di legno, grigioli (o grisoli) e gesso, innalzate su carri agricoli romagnoli.
«Sono coinvolte tante professionalità nella loro realizzazione – dice Bruno Boni -, mentre i carri in gesso mettono insieme storia, antropologia e architettura, con una trentina di figuranti per carro. Lo studio del soggetto e il come realizzarlo è un lavoro di mesi, una sinergia tra diverse creatività e culture. A tutti gli effetti sono opere multidisciplinari, che ogni anno vengono analizzate da giurie molto eclettiche e qualificate, anche queste svelate all’ultimo».
Autentiche opere d’arte, insomma, tanto ingombranti da dover essere però abbattute ogni anno. «Grazie a Dino Dardi, Flavio Linguerri e al circolo fotografico casolano abbiamo tanto materiale, già esposto in mostre e sfociato in un libro pubblicato l’anno scorso e realizzato grazie a Tozzi energia. Anche quest’anno rilanciamo “Obiettivo Carri”, un contest fotografico aperto a tutti che ci consente di documentare e divulgare la bellezza della festa».
Il programma 2017
Sabato 29 si parte alle 16, col mercato di primavera e lo stand gastronomico, mentre alle 21.30 i carri in gesso sfileranno in notturna con musiche e luci apposite. La premiazione del carro vincitore si terrà alle 23 in piazza Oriani.
In caso di pioggia il programma del 29, con la sfilata notturna, si sposterà al 6 maggio.