Castel Bolognese, una centrale idroelettrica al Mulino Scodellino
Nuova energia per il Mulino Scodellino di Castel Bolognese. Per volontà del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale e dell’associazione nata per tutelare l’antico manufatto, entro giugno il terreno antistante il Mulino ospiterà un impianto idroelettrico.
Un progetto nato dalla collaborazione di due enti differenti per finalità ma accomunati da una forte passione per il territorio. «Voglio sottolineare - ha dichiarato Rosanna Pasi, presidente dell’associazione ‘Amici del Mulino Scodellino’ - il rapporto di fiducia e stima che c’è tra la nostra associazione e il Consorzio di Bonifica, perché senza questo tipo di rapporto probabilmente non si sarebbero fatte queste opere. Loro hanno capito la nostra serietà e la professionalità dei nostri soci e delle altre persone che lavorano con noi e sono stati contagiati dal nostro entusiasmo quando hanno visto cos’è successo per le giornate del Fai, durante le quali al Mulino sono passate oltre duemila persone. Per questo motivo l’avvio del progetto per l’impianto idroelettrico è stato molto veloce».
Il «ritorno» di un manufatto dimenticato per troppo tempo. «Questo lavoro di rivalutazione - ha affermato Pasi - è importante sia per noi dell’associazione che per l’amministrazione, perché sta facendo in modo che una parte della città si riconcili col Mulino, tornando a percepirne l’esistenza. I cittadini si stanno riappropriando di un manufatto che è stato, se non di tutti, di molti. Prima della guerra, il Mulino era un centro di aggregazione e adesso, per fortuna, sta divenendo un importante centro d’interesse».
Due step fondamentali: la preparazione della turbina e la sua installazione. «Adesso di fatto in cantiere non si sta lavorando per l’idroelettrico - ha spiegato Elvio Cangini, direttore tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale - ma per il recupero di tutte le strutture a canale e di derivazione. Noi per ora stiamo dando l’assistenza agli Amici del Mulino. La ditta che ha vinto il bando da 116mila euro lanciato dal Consorzio di Bonifica sta preparando la turbina e a breve verrà a fare le opere civili necessarie, cioè il ‘pozzettone’ in cui essa verrà alloggiata. È un lavoro che si deve completare entro giugno. Alla fine di questo mese inizierà la parte di scavo del pozzettone».
Un’opera originale e a basso impatto ambientale e paesaggistico. «La novità - a parlare è sempre Cangini - sta nel fare un impianto idroelettrico a ridosso di un edificio storico, per cui la realizzazione sarà rispettosa della storicità del luogo. La sovrintendenza ha già dato il suo parere positivo. L’impianto si presenterà come una leggera montagnola rispetto al prato circostante, quindi in maniera per niente invasiva e a impatto zero rispetto all’architettura dell’area, e il pozzetto sotterraneo presenterà una cupola in vetro sulla quale si potrà camminare e vedere la turbina in funzione».
L’energia ricavata dall’impianto porterà anche nuova energia economica per le attività degli ‘Amici del Mulino’. «Si attiverà con Enel uno scambio dell’energia - ha concluso Cangini - e l’idea, una volta recuperati i costi dell’investimento, è di reinvestire i proventi nelle attività organizzate dagli ‘Amici del Mulino’. È molto raro trovare della gente che lavora per il territorio senza l’obiettivo di guadagnarci, e quando si ha a che fare con della gente così è sempre soddisfacente avviare progetti di collaborazione». (Carlo Alberto Nenni)