IL TESSITORE DEL VENTO | E se... di Guido Tampieri
E se…
Possiamo sperare che siano sempre di meno le persone disposte ad ascoltare cose senza senso.
J.F.Kennedy,
Dallas 22/11/1963
Discorso non pronunciato
E se fossero (quasi) tutti scemi? E noi più di loro, visto che li abbiamo messi dove sono? E ogni volta che votiamo, per migliorare peggioriamo. Da Washington a Trump, da Churchill a May, da De Gaulle a Macron, da De Gasperi a…Di Maio.
Per non parlare dei despoti elettivi, i Putin, gli Erdogan, gli Orban. È possibile, sapete. Che i potenti del mondo, i signori della politica, i padroni dell'economia, si rivelino, in un dato momento drammaticamente inadeguati. Lo attesta il calcolo delle probabilità. Lo contempla il caso, grande regolatore delle vicende umane. Anche la storia lo conferma.
Nella Prima guerra mondiale l'Europa si è scannata in nome di stupidi nazionalismi, per contendersi approssimativi confini. Governanti irresponsabili, cinici militari, e tanta gente a scaldarsi, viva quì, abbasso là. Un’ubriacatura generale. Poveri cristi strappati alla loro terra, mandati a combattere in luoghi sconosciuti, «uccisi sui monti di Trento dalla mitraglia». E dai gas. Senza sapere chi erano i buoni.
Non c'è popolo che non celebri la sua Liberazione. Da un altro popolo. Che a sua volta festeggia la propria. Tutti oppressi e tutti oppressori. Homo hominis lupus.
Le Nazioni, le origini dovrebbero servire per aiutare gli uomini, non per renderli nemici. Che altro sono i Regni senza la giustizia se non grandi latrocini, scrive Sant'Agostino. Del sacrificio di tanta gente resta poco. Una canzone di De André, la retorica nazionalista e un monumento al milite ignoto. Vivo solo nella memoria dei suoi cari. Oltraggiato da chi avrebbe dovuto onorarlo.
«Esercito non cade vinto da nemico esterno ma da quello interno - scrisse il Generale Cadorna per giustificare il disastro di Caporetto - la mancata resistenza dei reparti della seconda armata vilmente ritiratesi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico ha permesso alle forze Austroungariche di rompere…».
Sembra un comunicato del Pd contro i dissidenti, all'indomani della rotta referendaria. La colpa è mia non lo dice mai nessuno. Croce teorizzò la politica come una delle grandi attività dello spirito. Ma se il Signore inviasse i suoi Angeli, come a Gomorra, a cercare fra i protagonisti della vita pubblica cinque uomini giusti, il risultato non sarebbe dissimile da quello raccontato dalla Bibbia.
Dagli Usa alla Russia, dalla Cina al Sud America, dal mondo arabo all'Europa, a Roma, fino a Codigoro, il divario tra la portata dei problemi e la statura di chi dovrebbe risolverli è spaventoso.
Se si pensa all'immenso patrimonio accumulato dall'ingegno umano, alle vette raggiunte dal pensiero nel campo della cultura e dell'arte, alle straordinarie conquiste della scienza e della tecnica che ci consentono di viaggiare, di volare, di riscaldarci, di curarci, di far lavorare le macchine al posto nostro, liberandoci da catene e oppressioni ataviche; e si raffronta tutto questo, che dovrebbe permetterci, come pensavano gli economisti classici, di dedicarci al bello e al buono della vita, con l'infelicità dell'epoca moderna, le mostruose diseguaglianze sociali, le sofferenze degli uomini e della terra, la violenza fisica e morale che offende la dignità di miliardi di esseri umani, le isterie xenofobe e razziste, dobbiamo prendere dolorosamente atto dell'incapacità di disegnare un percorso, incerto e tormentato quanto volete, verso un mondo migliore.
Non esistono leggi immutabili dell'economia e della storia. Quando la ricchezza complessiva cresce il numero dei poveri deve calare, non crescere.
Se non accade c'è qualcosa nell’ingranaggio che non va, e deve essere corretto.
Non è una questione ideologica, è terribilmente razionale, e chiama in causa l'ordinaria decenza umana. Mentre la casa va a fuoco per il surriscaldamento e due idioti planetari giocano ai soldatini con i missili nucleari, l'Italia intenta un processo politico e giudiziario alla Pietà.
In un Paese soggiogato da ogni genere di mafie, ci sono Procure che lavorano indefessamente per inchiodare i criminali che si ostinano a salvare esseri umani alle loro sordide responsabilità. Inquisiti Medici senza Frontiere, Save the Children, ora anche un prete. Tremano le suorine del Sacro Cuore. Ilvo Diamanti, vista l'aria che tira, consiglia alle Ong di cambiare nome. I destini dell'Italia, par di capire, dipendono dal successo dell'impresa. Minniti vede (laicamente) la luce. Gli scarti dell'umanità ammassati nei Centri di benessere libici vedono solo buio. La chiamano real politik.
Intanto a Licata, la città di Montalbano, un sindaco viene rimosso perché rispetta la legge. Mentre gli onesti grillini inneggiano all'abusivismo «per necessità» (elettorale). E nel Triveneto minacciato dai migranti si apre una lacerante disputa sull'origine del tiramisù. Salvini giura che è nato a Treviso. Da pasticceri di pelle bianca. Dovunque ti volti è tutto un delirio.
Fino a che punto la comunità umana può sopportare il peso della sua stupidità?