Il presidente dell'Abi Patuelli: "Crisi banche, chi ha sbagliato dovrà pagare"

Emilia Romagna | 14 Luglio 2017 Blog Settesere
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«Chi ha sbagliato deve pagare, ma no al clima da caccia alle streghe, bene gli interventi del Governo, che hanno eliminato pericolisi rischi sistemici».
Dall’Abi guidata dal ravennate Antonio Patuelli (presidente del Gruppo Cassa di Ravenna) arriva un ringraziamento al Governo per gli interventi a tutela del sistema, in coordinamento con le autorità europee, sulle banche venete e su Mps. «Hanno eliminato i rischi sistemici dal mondo bancario – ha sottolinea il presidente dell'Abi nella relazione all'assemblea annuale. Vi sono enormi sforzi delle banche in Italia per far fronte agli ingentissimi oneri straordinari imposti dalle Autorità per i salvataggi delle banche in crisi».
 
ITALIA, CHI HA SBAGLIATO PAGHI
Patuelli ha poi sottolineato con forza che «i responsabili delle crisi bancarie devono essere puniti, ma senza creare un clima da ‘caccia alle streghe’. Esprimiamo la nostra indignazione per diversi elementi emersi sulle banche che sono andate in crisi e attendiamo gli esiti dei processi - ha sottolineato il presidente dell’Abi - verso ogni tipologia di esponenti aziendali e verso le possibili connivenze con clienti. Debbono essere tempestivamente accertati e perseguiti tutti i responsabili delle crisi bancarie, senza clima da caccia alle streghe». Patuelli ha evidenziato inoltre lo sforzo di intervento sui punti deboli del sistema. Le sofferenze, ad esempio, che «sono scese sotto i 77 miliardi, mentre è in atto nelle banche un grande lavorio per ridurle ulteriormente anche in tempi brevi. E’ indispensabile una forte ripresa di etica fra tutti gli operatori economici in modo che la restituzione dei prestiti, nei modi e nei tempi liberamente contratti e dovuti, sia non solo un obbligo giuridico, ma innanzitutto un dovere morale». Le aggregazioni bancarie, inoltre «potranno servire per prevenire altre eventuali crisi e l'Italia vedrà a inizio 2018 un numero molto basso in assoluto e rispetto alle medie europee di 115 gruppi bancari e banche singole indipendenti, oltre alle succursali di banche estere».
 
L’EUROPA FACCIA DI PIU’
L'Abi chiede però che anche l'Europa faccia la sua parte. «La sola Vigilanza unica non basta. L'Unione Bancaria deve essere completata facendola diventare il centro finanziario mondiale capace di attrarre capitali sempre nella piena legalità» ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli. «Verso la Ue siamo critici, costruttivi e propulsivi per una nuova stagione che veda tutti gli Stati e i Popoli membri più artefici dei propri destini». L'Abi propone di ampliare «il ruolo della Bce come autorità monetaria per favorire la crescita economica e non solo controllare l'inflazione e contemporaneamente semplificare il sistema delle troppe autorità, innanzitutto bancarie e finanziarie». L'altro nodo è quello degli stress test: secondo Patuelli «la verifica in sede europea di queste sperimentali normative deve correggerle per evitare che le risoluzioni aggravino i problemi, scarichino oneri su risparmiatori e su banche concorrenti, alterando anche la concorrenza, distruggano valore e fiducia». (m.p.)
 
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