Pucci di Lugo continua a crescere e ha chiuso un 2017 in aumento (+8% circa) di fatturato, superando la soglia dei 30 milioni netti. L’azienda che ha festeggiato gli 85 anni di attività mostra uno stato di salute buono, con circa 70 dipendenti ed un trend di costante miglioramento.
L’estate calda infatti ha trainato i consumi di pasta fredda e i prodotti a marchio Condiriso sono andati a ruba. Anche dal mercato estero sono arrivati numeri positivi (+10%), in particolare dai paesi asiatici e dalla Russia.
Un brand, quello di Pucci, che si è integrato molto velocemente con Berni, che in questi anni, in particolare dopo il disimpegno di Nestlé, aveva perso quote di mercato all’estero. «Berni in Italia - sottolinea Stefano Pucci - aveva copertura su tutto il territorio nazionale, mentre noi eravamo presenti con forza solo in alcune regioni. Questa integrazione ci ha aperto grandi opportunità, anche in termini di comunicazione dei prodotti».
Insieme a Berni, Condiriso, Condipasta e Carciofotto, ormai 5 anni fa, nel febbraio 2013 fu acquisito anche il marchio Louit Freres, nato in Francia nel 1824 e celebre per senapi di alta qualità.
«Nel 2018 non possiamo certo fermarci, lanceremo sul mercato nuovi prodotti, cambieremo anche Condiriso, sarà un prodotto ancora più naturale con un 20% in meno di calorie» sottolinea l’amministratore delegato Stefano Pucci.
Nel 2016 era avvenuto invece il rinnovo dei prodotti a marchio Pucci ed i risultati non sono certo mancati. L’azienda lughese punta molto sull’export, che oggi vale circa il 30% del fatturato totale, «ma che in poco anni vogliamo portare al 50%. Ci stiamo dimostrando affidabili – continua Pucci – all’estero è molto importante questo fattore. Il lavoro paga insieme alla qualità dei prodotti che proponiamo». (m.p.)