Faenza, la storica Dalmonte Vivai cresce grazie a ricerca ed export

Romagna | 22 Luglio 2017 Economia
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Lorenzo Pelliconi - Un’impresa storica del faentino che ha saputo crescere, consolidarsi e, al momento giusto, guardare ai mercati esteri. Parliamo dell’azienda vivaistica Dalmonte, nata oltre un secolo fa grazie ai pionieri Natale e Serafino Dalmonte, che iniziarono a vendere sul mercato romagnole le piante da frutto prodotte da loro. Con la fatica e il duro lavoro della famiglia la Dalmonte Vivai è oggi una realtà fortemente consolidata nel panorama del settore vivaistico. Centinaia di clienti serviti e seguiti in Italia, Europa e altri Paesi, è leader nella produzione di piante di melo, pero, kaki, noce, kiwi, nocciolo, melograno e viti.
«Con la crisi questo comparto si è riorganizzato e sicuramente ristrutturandosi ha reagito molto meglio di altri settori – sottolinea Nicola Dalmonte, della Dalmonte Vivai – per essere al passo con i tempi e la velocità del mondo globale le aziende si sono dovute strutturare maggiormente, e infatti sul mercato sono rimaste solo quelle con la capacità di guardare oltre i confini nazionali. Oggi il numero di vivaisti si è ridotto notevolmente rispetto a un po’ di anni fa, con la conseguenza che abbiamo aziende più competitive».
«Il bilancio sostanziale dell’ultimo anno è positivo – continua Dalmonte –, quest’anno il mercato della frutta estiva è partito male, ma siamo comunque moderamente ottimisti per noi, in quanto crediamo che grazie all’importante apporto dell’export si possa giungere a buoni risultati». Come sempre, parlando di vivaismo, non si può non parlare di innovazione varietale, il vero motore per il comparto. «E’ fondamentale – spiega – negli ultimi anni è stato fatto un grande lavoro sull’albicocco, in particolare per le varietà medio-tardive, e i risultati in termini di remunerazione per le aziende agricole sono sotto gli occhi di tutti, ad eccezione di quest’anno in cui c’è stata una produzione eccezionale. Sulle pesche e nettarine c’è un po’ di interesse a rinnovare, ma è il comparto a dover cambiare radicalmente, in termini di prospettive e garanzie di reddito per gli agricoltori. Le pesche e nettarine sono completamente da rilanciare».
La Dalmonte Vivai dispone di un laboratorio per la ricerca, caratteristica che non tutti hanno. «E’ sicuramente un nostro punto di forza – commenta Nicola Dalmonte – anche perché ormai la ricerca pubblica in Italia non c’è più, per cui sono le imprese a investire in questo ambito. E’ da qui che lavoriamo a soluzioni sempre più apprezzate sui mercati esteri, per noi sempre più importanti, in particolare i mercati dell’Est Europa».
 
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