Cotignola, un'invasione di colori al Parco Bacchettoni
Gli artisti Zosen e Mina Hamada arriveranno il 27 febbraio a Cotignola per mettersi all’opera e realizzare il settimo «muro dipinto» al parco Bacchettoni, a pochi passi dalla scuola Arti e mestieri, da Casa Magnani e dalla partenza della parata della Segavecchia.
Ma prima di mettersi all’opera, visiteranno i luoghi che custodiscono la tradizione artistica cotignolese e verranno ospitati dai ragazzi dell’istituto comprensivo, che spiegheranno loro cosa significa, per un cotignolese, la Segavecchia. Poi partiranno a lavorare con colori e pennelli.
«Il primo muro dipinto risale al 2013 - spiega l’assessore alla Cultura Federico Settembrini - con l’intervento di Gonzalo Borondo all’incrocio tra Canale emiliano romagnolo e fiume Senio, in occasione dell’Arena delle balle di paglia». Una casualità, un’esperienza fortunata, che ha aperto una strada e segnato un obiettivo: «L’idea - spiega Settembrini - è quella di rappresentare sui muri della città le storie, le tradizioni e i personaggi che hanno caratterizzato la nostra comunità. Un racconto a cielo aperto che parte dagli spazi museali e conquista il territorio. Così sono arrivati il «distributore non automatico di coraggio» e «i matti di Cotignola» lungo via Matteotti, a cui hanno lavorato il maestro Massimiliano Fabbri e i ragazzi del collettivo Fx, «Lucia e Muzio Attendolo Sforza» di Martina e James Kalinda su via Pascoli e i pennuti di via Cenacchio del gruppo Reve Più.
L’intervento in programma al parco Bacchettoni, sul muro caro a molti bambini oramai cresciuti, terminerà il 5 marzo. Zosen e Mina Hamada si esprimeranno con una invasione di colori. Il costo per il viaggio, il soggiorno (residenza d’artista) e il compenso degli artisti si aggira tra i 2200 e i 2500 euro complessivi: ne vale la pena. «Il percorso - aggiunge Settembrini - continuerà col fumettista Christian Martinez, a cui abbiamo commissionato la realizzazione di un volume e di un muro. C’è ancora molto da raccontare: da Giovanni D’Acuto ad Alberico da Barbiano, da Genuzio Ghetti agli ebrei salvati...». (s.sta.)