Esuberi congelati alla Cisa, i commenti

Faenza | 03 Ottobre 2015 Blog Settesere
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Dopo oltre 14 ore di trattativa, all’alba di mercoledì 30 settembre, è stata firmata a Roma l’ipotesi di accordo sulla vertenza Cisa-Allegion: 130 esuberi (una trentina dei quali aggancerebbero la pensione con la mobilità) congelati grazie alla cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione (con un bonus di 400 euro al mese da parte dell’azienda per chi la subirà) che verrà concessa a fronte di un investimento per 17 milioni di euro complessivi (quasi tutti a Faenza), 30 mesi di stipendio per chi accede alla mobilita volontaria. Il piano industriale proposto dall’azienda «punta a dare nuova centralità all’impianto di Faenza, in particolare come centro di ricerca e sviluppo e per le produzioni pre-serie e delle cosiddette ‘Master Keys’ ad alto contenuto tecnologico».
Si tratta di un accordo migliorativo rispetto ai precedenti su molti fronti e che di fatto congela per uno-due anni i licenziamenti. Nella mattinata di venerdì 2 ottobre il preaccordo verrà presentato ai lavoratori che decideranno sulla firma tramite voto certificato fra martedì o mercoledì della settimana prossima.
«Quando si trattano argomenti come questi, i presupposti per festeggiare non ci sono mai visto che si va verso una riduzione di posti di lavoro, ma considerando i margini e gli strumenti che avevamo a disposizione, da dove siamo partiti e dove siamo arrivati, questo accordo ha ottenuto dei risultati - spiega Milco Cassani, segretario provinciale della Fiom Cgil -. Importante è la clausola sociale che abbiamo fatto inserire nella quale, di fatto, anche al termine dell’attuazione del piano l’azienda non procederà a licenziamenti unilaterali nel caso in cui considerasse ancora il caso di personale in esubero. Possiamo dire che siamo riusciti a limitare il danno e gestire la situazione, ma è chiaro che il vero giudizio lo devono dare i lavoratori. In questi giorni faremo circolare i contenuti, così saranno pronti con la massima consapevolezza di ciò su cui saranno chiamati a votare la prossima settimana con un voto certificato».
«E’ stata una notte complicata, in alcuni momenti si è rischiato di non proseguire - racconta Davide Tagliaferri della Fim Cisl -. Quando il risultato è ancora 130 esuberi, non si può parlare di soddisfazione, ma sappiamo di avere ottenuto il massimo risultato possibile con i dati di partenza che avevamo. I lavoratori andranno al voto con la consapevolezza che un voto negativo riporta a zero la trattativa. Anche lo strumento scelto, la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, ci apre uno spiraglio importantissimo in quanto ci consente, fra un anno, di andare a vedere cosa si è fatto e, in caso di bisogno, c’è la possibilità che venga prorogata per un altro anno».
«Un sindaco non può mai essere soddisfatto quando si va verso una riduzione di posti di lavoro - commenta il primo cittadino manfredo Giovanni Malpezzi -, però dobbiamo riconoscere che entrambe le parti hanno fatto degli sforzi per chiudere nel miglior modo possibile la vertenza. Nel bicchiere mezzo pieno vedo anche la volontà di Allegion di vedere Faenza come un sito strategico: ora, però, dobbiamo lavorare affinché dalle parole si passi ai fatti. Le polemiche sulla bonifica? Non è stato argomento della vertenza e non ne abbiamo parlato: l’azienda la sta facendo secondo piani prestabiliti da anni».
«L’accordo raggiunto - conclude l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi - è davvero il frutto del grande lavoro che stiamo facendo per salvaguardare i livelli occupazionali, ridurre l’impatto sociale delle crisi industriali e rilanciare i siti produttivi nella nostra regione. E per lo stabilimento di Faenza nella prospettiva di un rilancio industriale, confermiamo che la Regione potrà mettere in campo interventi sia di formazione e riqualificazione professionale, nonché tutti gli strumenti e risorse legate ai bandi Por Fesr per la ricerca industriale e l’innovazione per nuovi prodotti su cui l’azienda intenda impegnarsi».

Christian Fossi
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