Profumi del Salento in terra di Romagna. E' questa la proposta di gusto che mette in spiaggia lo stabilimento Kuta di Punta Marina. Locale dal 2010 gestito dal proprietario e responsabile food and beverage, Roger Miggiano. Un locale attivo sul lungo mare ravennate dal 2004 che propone fin dal suo nascere un particolare ed inedito incontro dallo spiccato carisma mediterraneo. A spiegarne i segreti è lo stesso Miggiano.
Il Kuta, seppur con allestimenti richiamanti l'esotica Bali (Kuta è il nome di una famosa spiaggia dell'isola), ha origini ben radicate nella cultura mediterranea. Qual è il vostro imprinting ristorativo?
«Tradizione e passione. Ingredienti fondamentali nel nostro modo di fare cucina e quindi ristorazione su spiaggia che puntano a stupire e soddisfare il cliente attraverso l'autentica rappresentazione del gusto di queste nostre terre. Pur essendo di origine salentina da anni vivo in Romagna. Un connubio che cerco di far emergere in ogni piatto».
Cosa si deve aspettare un cliente entrando e vivendo il Kuta in questa estate 2015?
«Un momento totalizzante in cui ingredienti fondamentali sono il relax, la cucina a base di pesce ma non solo e divertimento grazie ad un programma di eventi, di cucina e spettacolo, sempre differente. Inoltre la nostra personalità e professionalità nel far sentire il cliente sempre al centro dell'attenzione».
Il gusto del Kuta punta nel mix tra Salento e Romagna. Come riesce a plasmare una nuova identità da questo incontro?
«Attraverso l'utilizzo di materie prime del territorio (Romagna) affiancate alle prelibatezze originarie del Salento. Il tutto utilizzando aromi che ne caratterizzano forma e sostanza identitaria. Mentuccia, erbe aromatiche e sott'olio originari pugliesi son alcuni di questi preziosi ingredienti. Una volta al mese dedichiamo una serata speciale alla terra d'origine con proposte culinarie di mare, terra e formaggi che danno un senso autentico del respiro e del carisma che quel territorio può dare alla cucina italiana».
Che tipo di cucina ci si deve aspettare sedendosi nel vostro ristorante?
«Direi una cucina con l'anima della tradizione. Alla frisella condita con sott'olio, alle cozze alla tarantina, alla grigliata di pesce fresco e al fritto misto fino ad arrivare a caffè con ghiaccio con latte di mandorla non possiamo fare a meno. Sono un marchio che ci contraddistingue e che ci fa apprezzare dalla clientela».
Quale la sfida per il futuro del «Kuta di Romagna»?
«Continuare con la caparbietà nel guardare alla tradizione non come ad un fatto retrò, ma come vera fucina di grande possibilità di crescita e sviluppo. Almeno nella ristorazione. Noi sulla tradizione puntiamo molto. Così come puntiamo sulla stagionalità delle materie prime. Bisogna sapere osare e diversificare mantenendo un giusto, equilibrato e sano rapporto tra la qualità del prodotto che si offre ed il giusto prezzo chiesto».
Riccardo Isola