Innocenzo Titone: «Omc, ecco perché l’offshore è sicuro»

Ravenna | 23 Marzo 2015 Blog Settesere
innocenzo-titone-omc-ecco-perch-loffshore--sicuro
«Nonostante il settore sia in una fase di incertezza, sicuramente i numeri sono in crescita, visto che abbiamo raggiunto 684 espositori da 34 Paesi, partendo dai 570 del 2013, e abbiamo ampliato da 20mila a 25mila mq la superfice espositiva. Ad alcuni giorni dall’apertura le registrazioni dei delegati sono già in linea con quelle della scorsa edizione (circa 1.200) e puntiamo ad arrivare a 1.400. Nel 2013 abbiamo avuto 13.500 visitatori, ma l’obiettivo è superare i 14.000». Pensa in grande Innocenzo Titone, presidente di «Omc 2015», che vede l’evento che si terrà dal 25 al 27 marzo prossimo al Pala De André di Ravenna come «un’arena dove delineare, insieme ad alti rappresentanti di Paesi mediterranei e di aziende del settore, lo scenario futuro dell’oil&gas».
La formula è quella rodata e vincente: spazi espositivi e convegni internazionali. Quali sono i pilastri?
«Disponibilità delle risorse, sicurezza, sostenibilità, ma soprattutto stabilità di mercato».
Come si intrecciano?
«Risorse, sicurezza, sostenibilità sono pilastri che nascono da situazioni contingenti e oggi l’instabile situazione geopolitica crea problemi e apprensione. Il mercato mondiale ha prospettive di crescita di oltre un milione di barili l’anno, ma è necessaria la stabilità: nessuno investe centinaia di milioni o addirittura qualche miliardo di dollari senza questo presupposto. Il nostro obiettivo, come Omc, è tracciare uno scenario del settore a 20 anni».
Quali aspettative realizzabili ripone nello «Sblocca Italia»?
«Ci sono potenzialità e soldi, ma l’opposizione becera che non propone alternative rallenta le esplorazioni in Italia che potrebbero dare un contributo importante all’approvvigionamento energetico del Paese nel pieno rispetto dell’ambiente. E l’alto Adriatico potrebbe dare grandi soddisfazioni».
Il timore è anche quello della sicurezza.
«Abbiamo i più alti e restrittivi standard internazionali in campo di sicurezza. In nessun Paese al mondo c’è il divieto di estrazione fino a 12 miglia dalla costa».
Qual è il livello delle nostre imprese nel panorama internazionale?
«Abbiamo molte eccellenze tecnologiche italiane nel settore. Eni è una delle più quotate imprese del settore come standard di sicurezza e ambientali. Inoltre i contrattisti che lavorano per lei hanno fatto propria questa filosofia aziendale».
E’ fiducioso che sia «la volta buona» per le estrazioni?
«Faremo un convegno importante che può essere terreno di dibattito e confronto con ospiti di livello internazionale. Quello è il perimetro giusto per poter dibattere della ripresa dell’attività di esplorazione anche in Italia e, in particolare in Adriatico».
Il primo convegno sarà aperto dall’ad dell’Eni, Claudio Descalzi.
«E’ una persona competente che ha portato moltissime novità all’Eni: in poco tempo l’ha focalizzata e razionalizzata sul core business. Personalmente lo conosco bene, è un manager nato nell’industria che conosce molto bene i problemi del settore petrolifero. Sono sicuro che alla guida di questa importante realtà porterà il suo contributo alla ripresa dell’Italia dopo anni di crisi».
Se dovesse sottolineare un paio di appuntamenti, quali consiglierebbe?
«Oltre appunto alla sessione plenaria di apertura che vedrà ospiti da tutto il mondo, anche da zone delicate come Libia ed Egitto, sottolineo quello nella sessione tecnica di giovedì ‘Enhanced Oil Recovery’ in cui un professore di livello internazionale illustrerà come utilizzare risorse da giacimenti che hanno già prodotto per 20 anni. Inoltre, di assoluto interesse sono gli interventi sulle tecnologie prodotte negli ultimi anni per proteggere mare e ambiente, con testimonianze da Italia, Croazia e Cipro».
Per la prima volta avete creato un contest per i giovani?
«Lasceremo che un gruppo selezionato di giovani racconti la sua esperienza in 5 minuti. Si tratta di ragazzi che hanno finito o stanno finendo i loro studi. Sono arrivate oltre 60 proposte, ne abbiamo selezionate 22 e posso dire che sono molto interessanti. Questo è l’aspetto che più mi fa ben sperare per il futuro».

Christian Fossi
economia@settesere.it

Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it n8111-innocenzo-titone-omc-ecco-perche-loffshore-e-sicuro 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione