Ospedale, il nuovo direttore Tellarini: "Il Pronto Soccorso agibile nel 2016"

Faenza | 28 Febbraio 2015 Blog Settesere
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Un ospedale che cambia, come il servizio sanitario che lo supporta. È il cuore della sfida nella quale è stato catapultato dallo scorso settembre Davide Tellarini, nuovo direttore dell’ospedale di Faenza, dopo il passaggio della dottoressa Bianca Caruso alla guida dell’Iss di San Marino. 50 anni, originario di Conselice, nei primi mesi del suo mandato si è trovato ad affrontare un boom di accessi al pronto soccorso («I dati non li abbiamo ancora, ma abbiamo avuto due mesi d’inferno, e una delle ragioni più essere la riduzione di persone che decidono di vaccinarsi»), e ora è alle prese con la gestione del cantiere del nuovo ps che, partito con qualche ritardo, dovrebbe concludersi comunque, come annunciato, nel primo semestre del 2016. Dopo, si affronterà con l’amministrazione il tema del parcheggio di via Stradone, che potrebbe anche diventare a pagamento.
Dottor Tellarini, a che punto è il cantiere del nuovo Pronto Soccorso?
«La ditta Guerrato di Rovigo è partita a dicembre con la prima fase del progetto, quella che prevede la creazione dei collegamenti verticali e la costruzione del nuovo ingresso dell’ospedale. Ma scavando le fondamenta, gli operai hanno trovato alcuni basamenti di edifici antichi, risalenti ai primi del ‘900, e questo ha ritardato un po’ i lavori. Fortunatamente, una volta effettuati i rilievi, si è potuto proseguire spediti, e nel frattempo la ditta ha avviato anche la seconda fase del progetto. Questo dovrebbe consentirci di terminare i lavori entro il primo semestre del 2016,  come previsto».
Ci saranno disagi o problemi per i pazienti in questa fase di transizione?
«Già da qualche mese sono stati spostati alcuni ambulatori, ma nessun servizio sarà interrotto (nemmeno durante il trasloco del ps). Durante il cantiere però dovremo modificare un po’ la viabilità all’interno del parcheggio di via Stradone: a breve non sarà più possibile accedere con l’auto oltre la sbarra di accesso (naturalmente saranno autorizzati i mezzi di soccorso, i taxi sanitari e i mezzi dei disabili). Questo non implicherà una riduzione dei posti auto».
Che idea si è fatto dell’ospedale che dirige?
«È il mio ospedale di riferimento, dove mi curo da quando sono nato. Dirigendolo però mi sono accorto che è una struttura «storica» e questo crea un po’ di difficoltà, per i vincoli a cui è sottoposto. È inserito in una società e in una città che lo sente proprio come parte di casa sua e questo è uno stimolo e una sfida. La sanità è per definizione in continuo mutamento, ma bisogna far attenzione a non percepire questo solo come una perdita di ciò che si ha».
Effettivamente questo sembra, se si pensa al taglio dei posti letto e alla riduzione di organico…
«Attualmente, applicando una disposizione regionale imposta a tutti gli ospedali, abbiamo solo trasformato 12 posti letto da day-hospital a letti ambulatoriali. Il blocco del turn over (sostituzione di un quarto dei pensionamenti) è il frutto di precise indicazioni nazionali. Per quest’anno al momento non sono previsti altri tagli».
Si attende l’apertura della casa della Salute della Filanda?
«Certamente quello sarà un passaggio fondamentale. Vede, il cuore della riorganizzazione sta proprio qui: la trasformazione della sanità va di pari passo certamente con le risorse a disposizione ma soprattutto con i bisogni della gente. E l’integrazione tra case della salute e ospedale, credo, riuscirà a rispondere anche meglio a questi bisogni».
Il cambio al vertice dell’Ausl unica mette a rischio il progetto di riorganizzazione sul territorio?
«Non credo proprio: ormai il processo è avviato e il nuovo dg non può che supportarlo».
Sono stati sostituiti tutti i primari che sono andati in pensione o si sono trasferiti?
«Ogni reparto ha il suo referente, non tutti sono primari perché per fare concorsi dobbiamo aspettare l’approvazione del piano delle assunzioni dalla Regione, ma ogni struttura ha il suo direttore».
Il punto nascita è a rischio?
«Ci sono diversi punti nascita vicini nell’ambito dell’ex Ausl di Ravenna, sia a livello di Ausl unica ma nel progetto di riorganizzazione il tema non è mai stato trattato. Invece, già da alcuni anni, è partita un programma di collaborazione con la Chirurgia pediatrica di Rimini che prevede una sessione chirurgica anche qui: con la nuova Ausl verrà incrementata».
Infine, negli ultimi anni, gli utenti hanno avuto un po’ di problemi con le macchinette paga-ticket attive: avete risolto?
«Sì, alcune si inceppavano spesso. Una l’abbiamo sostituita una e ne installeremo un’altra in un'altra zona dell’ospedale perché c’è anche un problema di stabilità: si tratta di macchinari molto pesanti che la piattaforma sospesa dell’ingresso non può supportarle tutte». (r.c.)
 
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