Condomìni, l'ora delle denunce per lo Studio Savini

Faenza | 02 Febbraio 2015 Cronaca
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Il crollo dell'impero gestito dallo Studio Savini di Faenza ha lasciato innumerevoli macerie nel tessuto cittadino. Uno tsunami che sta velocemente lasciando emergere i disastri finanziari nella gestione dell'impero di condomini dello studio faentino che fino a poco tempo fa gestiva, solo a Faenza, 250 stabili multiproprietà. Dal punto di vista economico e finanziario questa apertura del vaso di Pandora ha portato tanti condomini, famiglie e aziende a ritrovarsi ad essere oggetto di episodi spiacevoli.
 
Rischi per l'incolumità
Uno dei tanti esempi è quello avvenuto ad una condomina del palazzo Todeschini di corso Mazzini a Faenza. Condominio amministrato fino a poco tempo fa dallo studio Savini. «A causa di mancati pagamenti - ricorda la signora che preferisce rimane anonima - nel mese di agosto l'Enel ha bloccato l'erogazione di energia elettrica nel condominio. Il problema che abbiamo vissuto in prima persona è che in quella mattina mia madre, cardiopatica, doveva andare dal medico per una visita. Solo grazie alle nuove tecnologie di cui sono dotati dagli ascensori non ha rischiato di rimanervi chiusa dentro». Quella dei mancati pagamenti non riguarda solo la corrente elettrica. «Sappiamo con certezza - conferma la condomina faentina - che sia ditte adibite alle pulizie, sia quelle legate all'assistenza e alla manutenzione degli ascensori fino ad arrivare a diverse aziende e artigiani locali chiamati nel corso degli anni ad effettuare lavori nello stabile hanno parecchi crediti regressi non pagati».
 
Mancano 50mila euro in un condominio
Altro esempio è quello che ha interessato un condominio di via Bettisi. Palazzo con quasi una ventina di appartamenti che lo studio Savini ha amministrato fino all'estate 2014. Una gestione in rosso visto che il "buco” lasciato in dote è di quasi 50mia euro. Oltre ad avere prosciugato il conto corrente del condominio, tramite assegni e bonifici, per oltre 32mila euro Savini ha lasciato circa 15mila euro di fatture non pagate per servizi e fornitori. Si tratta per lo più di aziende del territorio che vanno dalla manutenzione degli ascensori, impianti elettrici, verde comune fino alla tinteggiatura arrivando anche agli spurghi. Una situazione che ha portato i condòmini, martedì 27 gennaio, a depositare una denuncia al tribunale per "appropriazione indebita aggravata e continuata". È una stessa condomina ha raccontare l'exploit negativo della gestione. «Dopo aver ricevuto numerosi avvertimenti da parte di Hera di interruzione dei servizi di erogazione dell'acqua, dopo aver subito un depotenziamento del servizio di fornitura di energia elettrica in agosto e dopo aver ricevuto la situazione si è fatta insostenibile. Abbiamo più volte chiesto tramite lettera allo studio - continua la testimone - di presentare i rendiconti ufficiali e le spiegazioni necesarie per questi ammanchi economici e mancati pagamenti. Dopo non aver ricevuto risposta non abbiamo potuto far altro che passare alle vie legali».
 
Tanto nuovo lavoro per gli studi faentini
Chi si trova a dover gestire questa improvvisa ondata di richieste di aiuto da parte dei condomini sono gli altri studi faentini. La testimonianza di uno di questo è indicativo. «Le richieste di aiuto sono crescenti. Di fatto si tratta di condomini che si sono trovati ad avere erogazioni di servizi in modo improvviso e totalmente a loro insaputa. Alcuni ci hanno evidenziato che a dicembre si sono visti staccare il riscaldamento mentre altri ci hanno segnalato la chiusura dell'acqua per un paio di giorni. Di fatto - spiegano dallo studio faentino che preferisce non comparire - il nostro compito è quello di ripartire da zero con in più, e quasi sempre, dei mancati pagamenti anche importanti. Dobbiamo richiedere le quote ai condòmini che si trovano in pratica a dover pagare due volte senza, purtroppo, avere la certezza che ci possa essere un efficace recupero crediti. In due recenti assemblee condominiali - afferma il responsabile dello studio - abbiamo rendicontato mancati pagamenti o prelievi non giustificati dai conti correnti dei condomìni per circa 30mila euro». (Riccardo Isola)
 
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