Il Riesame respinge l'appello, la Poggiali resta in carcere
Il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Daniela Poggiali chiesta dal suo legale Stefano Dalla Valle. «Troppo gravi gli indizi a suo carico». Le motivazioni del rigetto sono contenute in una memoria di 26 pagine redatta dal Presidente del Tribunale del riesame ed illustrate, in sintesi, in una conferenza stampa tenutasi il 28 gennaio in Procura. Nell'udienza del 19 gennaio scorso, alla presenza del sostituto procuratore, Angela Scorza, il presidente ha spiegato come, dalla consulenza tecnico- statistica depositata il 14 gennaio, siano emersi dati agghiaccianti: nel periodo aprile 2012-aprile 2014 su 191 decessi avvenuti all'Umberto I, 139 erano del settore in cui operava la Poggiali e superavano di due volte e mezzo quello degli altri settori con circa 87 morti «di troppo». Numero sceso drasticamente da quando l'ex infermiera è in carcere. Dati che «sebbene non consentano di identificare i soggetti singoli, delineano, però una diuturna e sistematica opera di eliminazione dei degenti». Secondo la nota la Poggiali non uccideva per pietas nei confronti di malati gravi o terminali, ma per dar sfogo alle sue pulsioni criminali, galvanizzata all'idea di poter decidere della vita o della morte di una persona.
Il Procuratore della Repubblica Alessandro Mancini ha definito la memoria del Riesame «una pietra miliare per questa indagine che volge a conclusione» ed ha sottolineato che a breve vi sarà la richiesta di giudizio immediato nei confronti della Poggiali per omicidio pluriaggravato e peculato.