Haber e Boni in «Il visitatore» all'Alighieri da giovedì 29
Saranno due attori del calibro di Alessandro Haber e di Alessio Boni a vestire i panni di Freud e di Dio in una commedia brillante che si interroga sul significato della vita e su alcune domande esistenziali. Il visitatore, in scena al Teatro Alighieri da giovedì 29 gennaio a domenica 1 febbraio, ore 21 (domenica ore 15.30) porta di nuovo a lavorare insieme, dopo Art, Alessio Boni e Alessandro Haber diretti da Valerio Binasco su un testo di Eric Emmanuel Schmitt. Si parlerà di religione, di storia, del senso della vita, non con accenni tragici, ma con una sorprendente leggerezza.
Sul palco avviene un vero e proprio duello di opinioni, di pensieri e di riflessione tra Freud e il suo ospite: lo spettacolo si svolge dentro la cornice storica della tragedia del nazismo, nella serata del 22 aprile 1938. Il famoso psicoanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo, quando ad un certo punto dalla finestra spunta un inaspettato visitatore che vuole intraprendere col dottore una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell’inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Ma chi è questo individuo? Un pazzo che si crede dio? Ma Freud si rende conto che di fronte a sé c’è Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza. Reciprocamente diffidenti, Freud e Dio rivolgono però insieme lo sguardo al mondo esterno, alla pazzia dell’uomo, confidando nella possibilità che sia curabile. L’interrogativo che resta è «se Dio esiste, perché permette tutto ciò?». La domanda è il cuore di una commedia brillante ed esilarante che, sullo sfondo della tragedia nazista affronta temi fondanti come il bene e il male, l’amore, la religione, la libertà, la storia, il senso della vita, ma lo fa con leggerezza.
Ingresso da 24 a 16.50 euro. Tel. 0544/249244.