«Siamo al rettilineo finale. Entro il 1° gennaio 2015 la nuova azienda unica di servizi alla persona del comprensorio sarà realtà». Questo è quanto afferma il direttore Giuseppe Neri, arrivato al Fontanone il primo gennaio di quest'anno per traghettare nel futuro i servizi socio assistenziali territoriali. Lo stato dell'arte disegnato da Neri è quello di un percorso «difficile, tortuoso e molto dialettico tra le comunità interessate». Una strada che porterà, dopo sette anni di lavoro, alla fusione delle due realtà presenti tra la collina e la pianura («Solidarietà insieme» e «Prendersi cura») in un'unica nuova struttura. Novità organizzativa che prenderà il nome di Asp della Romagna faentina.
«L'iter di creazione è arrivato alle fasi finali. Basti pensare - spiega il direttore faentino Neri - che lunedì 27 il consiglio comunale di Faenza, per primo, porterà all'attenzione dell'assemblea l'approvazione dello statuto. Da qui anche gli altri cinque Comuni effettueranno questo adempimento normativo. Presumibilmente - continua Neri - in novembre tutto passerà al vaglio della Regione che dovrà dare il suo parere positivo permettendo così la nascita di questa nuova realtà a partire dal prossimo anno».
L'Asp della Romagna faentina si caratterizza come vero e proprio soggetto unico per l'erogazione di determinati servizi socio assistenziali del territorio. Non solo anziani ma anche giovani con disabilità, centri diurni, appartamenti protetti e altro ancora. E lo farà con la voce del padrone sul territorio. I numeri della struttura lo permettono. Dal 2015 l'Asp potrà contare su 94 occupati (oggi sono 70 i dipendenti), un bilancio che viaggia attorno ai 15milioni di euro (consultivo 2013) e rendite patrimoniali che sfiorano il milione e trecentomila euro.
In queste ultime settimane, proprio sul tema occupazionale, una polemica ha però attraversato i corridoi del Fontanone. I sindacati hanno evidenziato le preoccupazioni che potrebbero portare a far perdere il lavoro a 53 persone (24 a Faenza nei presidi di Solarolo e Castel Bolognese) che oggi lavorano nelle Asp a causa del concorso che in questi giorni si sta effettuando. «Non è così - ribatte però il direttore». Per Neri «le nuove 24 figure che saranno dipendenti dirette dell'Asp stessa sono figure aggiunte».
Sul versante organizzativo l'accorpamento in un unica Asp dei servizi erogati, sia accreditati che non accreditati, porterà così la nuova realtà a gestire direttamente tutti i servizi presenti a Solarolo e Castel Bolognese, il centro diurno e tutti i servizi non convenzionati a Faenza (Fontanone), la cucina e il servizio sperimentale di centro diurno per disabili di Casola Valsenio. Ed ancora saranno di pertinenza diretta dell'Asp tutti i servizi residenziali e semi residenziali di Fognano e gli appartamenti protetti di Brisighella. I restanti servizi presenti nelle diverse strutture sparse nel territorio della Romagna faentina saranno gestiti invece da operatori delle cooperative convenzionate.
«Altra questione che non subirà stravolgimenti - evidenzia il direttore - sarà il rapporto con le diverse associazioni di volontariato. Realtà strategiche e fondamentali nell'ordinaria amministrazione di alcuni ambiti di assistenza. Soprattutto in quelli del trasporto e dell'animazione nelle strutture. Con questi soggetti l'Asp continuerà a ragionare in maniere propositiva come ha fatto fino ad oggi. Sono una risorsa indispensabile per il quotidiano lavoro di welfare che l'Asp effettua».
Riccardo Isola