Le Romagnole, Agrintesa e Colli Romagnoli: «Una vendemmia non facile, ma migliore delle aspettative»
Una vendemmia non facile, ma probabilmente migliore di come se lo aspettavano tutti gli addetti ai lavori. Una riduzione della quantità, fisiologica dopo l’exploit del 2013, una sanità delle uve salvaguardata, e in alcuni casi un ovvio calo dal punto di vista qualitativo, a causa del clima estivo non favorevole. E’ questo sostanzialmente il primo bilancio della vendemmia 2014, conclusa in quest’ultima settimana nelle cantine del faentino e del lughese. Le riduzioni delle quantità variano per ogni centro di conferimento, ma il segno meno è comune a tutte, così come la qualità.
«Per noi la vendemmia è conclusa - spiega Maurizio Castori, direttore della cantina Le Romagnole di Lugo -: abbiamo registrato conferimento per un totale di produzione nell’ordine dei 742mila quintali di uve, con un calo del 11% rispetto alla scorsa vendemmia. Ce lo aspettavamo, questa flessione dal nostro punto di vista è forse anche inferiore alle aspettative, per cui direi che è positivo. La sanità delle uva è stata salvaguardata, anche grazie a un fine settembre e un inizio di ottobre buoni dal punto di vista atmosferico, c’è stato poco marciume e quindi sotto questo aspetto possiamo ritenerci soddisfatti, perché significa che i nostri produttori hanno svolto al meglio il loro lavoro. Manca la gradazione, circa tre-quattro linee in meno rispetto allo scorso anno. Questa è forse l’unica pecca importante di questa vendemmia, ma questa situazione era prevedibile, visto il forte maltempo della stagione estiva. Tuttavia notiamo comunque una buona qualità nelle uve rosse tardive, come Longanesi e Merlot».
Dal punto di vista dei prezzi, invece, è ancora difficile fare una valutazione precisa. «Il mercato al momento è molto fermo - continua Castori - la fluttuazione dei prezzi viaggia in un intervallo fra i 19 e 23 euro al quintale, ma bisogna ricordare che gli imprenditori otterranno le proprie liquidazioni solo l’anno prossimo, e quest’ultime saranno influenzate da come andrà il mercato nei prossimi mesi. Attendiamo fiduciosi».
Un po’ più pesante la flessione a livello quantitativo in casa Agrintesa. «Il dato non è ancora ufficiale - sottolinea il responsabile vitivinicolo della cooperativa Andrea Emiliani -, ma i conferimenti di questa vendemmia si attesteranno su 1 milione e 450mila quintali di uva circa, ma ripeto il dato è ancora approssimativo. Se venisse confermato, avremo una riduzione nell’ordine del 18-20% rispetto alla produzione record della scorsa vendemmia. C’è un minore contenuto zuccherino, ma almeno è stata salvaguardata la sanità delle uve, e questo non è poco, visto il clima con cui abbiamo dovuto fare i conti in estate. Si è cercato in tutti i modi di salvaguardare il più possibile anche la qualità, che in alcuni casi è abbastanza buona».
«La vendemmia di quest’anno paga un deficit d’estate - ammette Igor Barnabè, direttore della Cantina dei Colli Romagnoli - scontiamo una mancanza di struttura e di colore nelle uve rosse, mentre per le uve bianche abbiamo rilievi abbastanza accettabili. Come cantina, abbiamo registrato un leggero calo quantitativo, attestabile sul 5%, passando dai 480mila quintali del 2013 ai 460mila di quest’anno. Il mercato è ancora al palo, anche a causa di alcune giacenze di magazzino non smaltibili immediatamente».
Lorenzo Pelliconi