Ciclismo, il primo Mondiale da Ct di Cassani
La strategia è definita da mesi. Il «caos programmato», così è stato definito, è ciò che il Ct Davide Cassani chiederà alla sua Nazionale al Mondiale di Ponferrada.
La sua Italia sarà la mina vagante della competizione. Capitanata come d’obbligo da Vincenzo Nibali, vedrà in Daniele Bennati il regista designato. Il ruolo che fu di Davide Cassani in molte rassegne iridate, vero e proprio luogotenente del Ct Alfredo Martini. Memorabile la sua azione al mondiale dell’88, quando impedì al gruppo di riportarsi sulla fuga di Maurizio Fondriest, che poi vinse. Di quell’edizione il miglior piazzamento di Cassani, settimo. Tenterà di emulare l’impresa di Ercole Baldini - unico romagnolo salito sul tetto del mondo - dai sedili dell’ammiraglia.
L’Italia - è noto - non si presenta all’appuntamento di domenica 28 tra le nazionali favorite. Cassani, forte di scalatori come Nibali e Aru, avrebbe voluto un percorso più duro.
«Non abbiamo un uomo che possa dire la sua in una volata a trenta. E i favoriti per un attacco a qualche chilometro dal traguardo sono altri. Su tutti, Gilbert, Cancellara e Valverde. Noi dovremo cercare di far partire qualche fuga, seminando l’anarchia tra chi vuole tenere la corsa chiusa».
Il mondiale è da sempre carico d’incognite: lo dimostra la vittoria, l’anno scorso, di Rui Costa, quotato 1:100 dai bookmakers. E’ la gara che può segnare - in negativo o in positivo - un’intera carriera: per Bettini fu la consacrazione, per De Vlaeminck la condanna.
Anche quest’anno, a differenza che nella maggior parte delle corse, solo i capitani saranno dotati di radiolina. «I corridori così hanno più libertà. Prenderanno iniziative, inventeranno».
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