Il Mei 2.0 a Faenza da venerdì 26, tra beat, indie e liscio

«La nostra idea, partita vent’anni fa ed evolutasi col cambiare dei tempi e delle tecnologie, è diventata un punto di riferimento imprescindibile per la nuova musica italiana. Ha sfornato decine di giovani talenti divenuti oggi pilastro della nuova musica italiana. Senza contare le ricadute positive sul territorio di Faenza, anche per questo andrebbe sostenuta di più». Come si addice ad ogni evento complesso e multiforme, per parlare del Mei, che dal 26 al 28 settembre torna a Faenza con la dicitura «2.0» a  celebrare vent’anni di attività, si può partire da tante considerazione. Due le suggerisce il patron Giordano Sangiorgi. La prima è la considerazione del ruolo che il suo meeting ha ricoperto per lo scenario musicale nazionale in questi decenni, occupandosi prima delle etichette musicali indipendenti che costituito un’alternativa strutturale alla cultura mainstream e arrivando poi, negli ultimi anni9, a spostare il focus sul ruolo di internet nel mondo musicale e sulla rete dei festival per emergenti (il Mei 2.0 sottolinea, appunto, questo cambio di prospettiva che si adegua ai tempi). La seconda considerazione riguarda le ricadute sul territorio faentino; Sangiorgi parla di «500 mila presenze in vent’anni, 10 mila espositori tra fiera e piazza, 5 mila artisti e band, 1000 incontri con operatori e 30 euro di ritorno per ogni euro investito».
A proposito di Faenza, da qualche anno il Mei si è allontanato dalla Fiera per occupare il centro, e la tre giorni musicale coinvolge ormai direttamente decine di spazi cittadini (vedi box nella pagina a fianco). Infine, si può inquadrare il Mei come uno spettacolo, con decine di concerti fra teatro, piazze e locali e grandi nomi della nostra musica. Quest’anno ad esempio spiccano Mario Venuti, Eugenio Finardi, Cristiano Godano, gli ex Cccp, Francesco Baccini, Mannarino, Sud Sound System e Tre Allegri Ragazzi Morti, sparsi in un programma come sempre tentacolare, fatto di premiazioni, incontri, workshop, tavole rotonde, mercatini culturali e tanta musica dal vivo.
Venerdì 26 si parte con alcuni eventi che danno ben conto dell’eclettismo della manifestazione. Nel tardo pomeriggio inaugurano alcune mostre a tema musicale, tra cui quella dedicata ai Corvi al Salone della Bandiere. Il tutto alla presenza di Claudio Benassi, l’«Ultimo Ragazzo di Strada», superstite dello storico gruppo beat di «cattivi ragazzi» che si imposero nella fase pionieristica del rock tricolore. Benassi verrà coinvolto anche in serata, al Corora dove si disputerà – secondo la classica modalità, molto faentina, del concorso per emergenti – la finale del concorso nazionale Mei Superstage, alla quale parteciperanno anche i premiati degli anni scorsi, tra cui i locali Talking Bugs, nome «indipendente» ormai di rilievo nazionale.
Nel contempo, in piazza Nenni il Mei torna ad occuparsi di musica romagnola, con la serata New Folk Romagna che vedrà sul palco Moreno «Il Biondo» Conficcone a presentare, fra le altre cose, alcune giovani leve di musicisti che stanno riscoprendo con passione e creatività il liscio romagnolo: Sincopari, Mr. Zombie Orchestra e Dal Vangelo Secondo Casadei.