ConAmi, il presidente Manara: "Nel faentino forti investimenti sull'idrico"

Faenza | 25 Luglio 2014 Blog Settesere
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«Puntiamo a replicare il risultato storico del 2013. Rafforzeremo i servizi che anche le partecipazioni offrono ai Comuni, in particolare Bryo. Investiremo nella creazione di start up, fungeremo sempre più da supporto strategico fra Hera ed i Comuni. Nuovi soci? Perché no».
Stefano Manara, dopo l’antipasto dell’anno trascorso al vertice di Con.Ami da metà 2013 a giugno 2014, può disegnare al meglio il futuro del Consorzio imolese/faentino dopo la conferma a presidente per il prossimo triennio avvenuta a fine giugno.
Presidente Manara, il 2013 di Con.Ami è stato «storico». Sarà difficile riconfermarsi anche nel 2014 o no?
«E’ stato certamente un 2013 soddisfacente per Con.Ami, abbiamo ridistribuito ai Comuni soci oltre 9 milioni di euro che di questi tempi è tanta roba. Gli utili si attestano ai massimi livelli storici pur mantenendo l'impegno sul fronte degli investimenti di tutte le aree presidiate e in particolare delle reti e degli impianti. La conseguenza diretta è una ricaduta economica positiva sul territorio, sulle imprese e una garanzia di un futuro mantenimento della qualità dei servizi ad essi connessi. Abbiamo un patrimonio consolidato, dato soprattutto dalle reti, e poi negli ultimi dieci anni abbiamo spinto molto sullo sviluppo delle partecipazioni».
Anche su questo fronte notizie liete nel 2013. Da Sfera a Bryio, fino a Formula Imola, che prospettive ci sono?
«Direi che il 2013 è stato l'anno delle partecipazioni, con un risultato considerevolmente positivo e inedito sia delle farmacie, con Sfera che ha raggiunto oltre 600 mila euro di utile, che di Acantho, sui servizi di telecomunicazione, con oltre 2 milioni di utile. Molto bene anche per le energie rinnovabili con la giovanissima Bryo, con quasi 400 mila euro di utile. Anche il segno positivo (+26.345 euro) di Formula Imola è un risultato che chiude un periodo di risanamento della società di gestione dell'autodromo e con esso i suoi effetti negativi sul bilancio del Consorzio».
Da cosa dipende principalmente l’andamento positivo del 2014?
«Siamo di fronte ad uno scenario che cambia velocemente, chi sta fermo rischia di morire, quindi anche per noi questa regola vale, serve dinamicità per mantenere determinati risultati positivi, così ci stiamo muovendo sempre più in questa direzione per supportare sempre i Comuni in questa fase storica».
Con.Ami appare sempre di più come tutor dei Comuni associati: oltre ai lauti dividendi di fine anno, offrite loro sempre più servizi di cui un tempo si occupava il pubblico…  
«Abbiamo attinto dalle riserve alcune risorse per aumentare i dividendi perché oggi i Comuni hanno bisogno, ma devono sapere che è solo un ammortizzatore temporale, non potrà essere sempre così. Sul fronte dei servizi direttamente o tramite le partecipazioni stiamo cercando di assecondare le esigenze delle Amministrazioni».
Che investimenti state mettendo in campo?
«Abbiamo rafforzato la parte relativa agli uffici tecnici con 6 assunzioni. Lanceremo la “Macchina della conoscenza”, realizzeremo in maniera più compiuta la filiera del mondo idrico e dei rifiuti, dove assisteremo di più i Comuni».
Cosa prevedete nello specifico per il territorio faentino nel prossimo triennio 2014-2016?
«Investiremo molto nel settore idrico, almeno 6 milioni per ogni anno sulle vecchie strutture di Castel Bolognese e del Lamone. Per fare questo percorso abbiamo aperto un confronto con Atesir, che ci deve riconoscere e dettare i tempi degli interventi».
ConAmi si dimostra sempre più appetibile anche per altri Comuni che potrebbero entrare come soci. Ad esempio Lugo o altri della Bassa Romagna. Siete disponibili?
«Se ci sono condizioni favorevoli, non ci sono problemi per nuove entrate. E’ chiaro che chi entra deve portare risultati come gli altri associati ed una certa ‘umiltà’ nel comportamento generale che già si riscontra nei soggetti presenti».
Molti Comuni del territorio romagnolo si lamentano dei rapporti che hanno con Hera. Con.Ami è il terzo azionista della multiutility (col 7,4%), come si esce da questa situazione?
«Hera è cresciuta ed è cambiata la sua organizzazione nel tempo. Oggi si confronta con un mercato aperto delle multiutility di livello almeno nazionale. I propri clienti stanno aumentando, questo rappresenta un fattore molto positivo. Rispetto all’inizio i Comuni soffrono della nuova organizzazione, avvertono meno vicina l’azienda che hanno costituito, questa è una controindicazione anche per il nostro territorio che dobbiamo pagare per il suo sviluppo. Noi cerchiamo e lo faremo sempre più in futuro di fungere da supporto strategico fra la multiutility e le amministrazioni locali. La situazione migliorerà, ne sono certo».(Manuel Poletti)
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