Massa, popolazione in calo, gli stranieri sfiorano il 18%

Bassa Romagna | 24 Luglio 2014 Cronaca
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Calano i residenti di Massa Lombarda e calano anche gli stranieri residenti sul territorio comunale. Ma crescono le famiglie degli immigrati che hanno messo su famiglia e pensano a duraturi progetti di vita sul territorio. E col primo appuntamento pubblico promosso dal gruppo di lavoro de «La città plurale» (sabato 26 alla Festa de l’Unità) la nuova giunta comunale si è messa al lavoro per sviluppare le attività a sostegno dell’integrazione. 
I flussi demografici hanno cambiato rotta. All’inizio del 2014 Massa Lombarda contava su 10.703 abitanti, 135 in meno (un trend diffuso in tutta la Bassa Romagna) rispetto l’anno precedente. La popolazione invecchia: ci sono 1855 minorenni contro 2355 maggiorenni.
Anche il dato riguardante la presenza degli stranieri ha conosciuto una netta inversione di tendenza nell’ultimo anno, passando da 1946 a 1891 (-55). La nazionalità romena è quella più rappresentata con 521 residenti (242 maschi e 279 femmine). Al secondo posto il Marocco con 392 unità (204 maschi e 188 femmine), al terzo gli albanesi (373, di cui 190 m e 183 f).  I pakistani sono 117 (75 m e 42 f), i tunisini 63 (38 m e 25 f), i polacchi 58 (12 m e 56 f), i senegalesi 53 e i cinesi 46.
Da sottolineare come le donne (976) siano più degli uomini (915): molto è dovuto all’arrivo, negli scorsi anni, delle badanti (Polonia, Moldova, Ucraina), ma non vanno trascurati i ricongiungimenti familiari e le nascite, che tendono a riequilibrare i valori in campo: chi arriva dall’estero, in altre parole, imbastisce seri progetti di vita.
«Dati che possono anche destare perplessità - spiega Carolina Ghiselli -, ma gli immigrati residenti a Massa Lombarda vivono in centro e anche per questo la percezione della loro presenza è maggiore rispetto a comuni vicini, ad esempio Conselice (con cui Massa Lombarda condivide il primato, ndr), dove sono distribuiti nel forese e nelle frazioni. Gli stranieri vivono di più la piazza, e anche questo genera ‘insicurezza’. Oramai si tratta di un fenomeno irreversibile che interessa tutta l’Italia. Il nostro territorio è efficiente e ricco, per questo risulta attrattivo. Ma non vi sono diritti diversi da quelli degli italiani e privilegi per gli stranieri: su 105 alloggi popolari, a Massa Lombarda, sono 14 quelli andati a famiglie straniere».
Con l’amministrazione Errani sono nati diversi progetti per promuovere l’integrazione: dallo Spazio donna ai corsi di alfabetizzazione, senza dimenticare le numerose attività sviluppate assieme all’Udi e alle associazioni cittadine, a partire dalla Festa multiculturale, dai laboratori di cucina e di teatro, fino all’ultimo concorso fotografico in occasione della festa di San Paolo. Senza dimenticare la «biblioteca vivente» e la stessa «Città plurale». Progetti che la nuova giunta vuole sviluppare.  «E’ importante l’iniziativa dell’amministrazione, ma è ancor più importante creare un filo diretto con associazioni e cittadini - rileva il vicesindaco  Ghiselli - partendo dalle scuole e puntando sulle famiglie, veri e propri ‘microcosmi’ dove si trovano rappresentate le esigenze della comunità». 
 
Sabato 26 le fiabe de «La città plurale»
 Il progetto «La città plurale» riprende a pieno ritmo e fa tappa alla festa de l’Unità di Massa Lombarda con «Il mondo in valigia». L’appuntamento è per sabato 26 luglio, a partire dalle 19 presso l'area feste di via Rabin.
I volontari del progetto, sviluppato assieme all’assessorato all’Integrazione, saranno impegnati a raccontare storie che vengono dal mondo. «In situazioni di migrazione le fiabe, la narrazione assumono un valore aggiuntivo: attraverso i racconti si ricompone il ‘vuoto narrativo’ - evidenzia l’assessore all’Integrazione Carolina Ghiselli -: quando si emigra in un altro paese vengono, inevitabilmente, a mancare le figure dei narratori privilegiati: le nonne e i nonni, gli adulti, gli anziani della famiglia. Il fenomeno dell’immigrazione porta a interrogarsi rispetto al problema dell’integrazione dentro la nostra società. Chiedere ai genitori immigrati di raccontare una fiaba del loro Paese per narrarla a tutti i bambini ha un duplice significato - aggiunge Ghiselli -: d’arricchimento del mondo immaginario di tutte le bambine e i bambini e di attenzione particolare al mondo dell’infanzia immigrata».
Il gruppo di lavoro del progetto «La città plurale» è aperto a tutti. Per aderire occorre scrivere una mail all'indirizzo servizisociali@comune.massalombarda.it con nome, cognome e numero di telefono, si verrà inseriti nella newsletter del gruppo e informati delle iniziative in corso. Info: www.comune.massalombarda.ra.it.
 
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