ECONOMIA | Martedì 5 Confesercenti incontra i candidati locali al Parlamento
Domani martedì 5 febbraio alle ore 20,30 presso la Sala Assemblee della Confesercenti di Ravenna in Piazza Bernini 7 (piano terra) la Confesercenti ha promosso un incontro con i candidati locali al Parlamento. All'ordine del giorno: Proposte e priorità per un programma di Governo a misura di impresa per rilanciare l'economia: la politica ci ascolti e non liquidi le imprese.
All'incontro, che sarà aperto da Roberto Manzoni, Presidente Provinciale Confesercenti, hanno garantito la presenza: Alberto Ancarani (Il Popolo della Libertà), Marco Montanari (Fare per fermare il declino), Alberto Pagani (Partito Democratico), Raffaella Veridiani (Rivoluzione Civile per Ingroia), Raffaella Visani e Paolo Poponessi (Scelta Civica con Monti per l'Italia). Il Movimento 5 Stelle, invitato come le altre coalizioni, ha comunicato che i propri candidati sono impegnati in altre iniziative.
Roberto Manzoni sottolinea che "vogliamo dire nuovamente ai
candidati e alla politica la pesante e inedita situazione che vivono le
imprese anche in provincia e le loro esigenze e istanze. Di questo
parleremo, come di credito, di turismo, di tares, ecc. Di questo
vorremmo sentir parlare di più in campagna elettorale, dove il tema
dell'economia e del rilancio del paese dovrebbe sostituire le accuse e
gli insulti continui. Contano ovviamente, la credibilità e la
fattibilità delle proposte, anche di quelle avanzate nel recente
passato, gli atti promossi in Parlamento e i "fatti" attuati nelle
precedenti legislature.
Interrogheremo su questo i candidati e
registreremo risposte e impegni su cui chiederemo conto affinchè
l'impegno non sia solo da campagna elettorale, perché di promesse in
questi anni ne abbiamo sentite tante e realizzate ben poche, a partire
dal peso fiscale, cresciuto a dismisura.
Da sempre, Confesercenti
è in prima fila nella messa in discussione di una pressione fiscale
ormai insostenibile che penalizza i consumi, l'occupazione e la crescita
economica. In parole povere, riteniamo che drenare risorse oltre misura
a famiglie ed imprese voglia dire colpire al cuore il nostro Paese, che
in questo modo è condannato a perdere terreno rispetto ai suoi
competitori.
La riduzione della spesa e del peso fiscale, però,
sarà possibile solo se dopo il voto i partiti, il governo e il
Parlamento sapranno fare numerosi passi indietro, liberando finalmente
le risorse a favore di chi consuma e di chi investe. Risorse che possono
arrivare da una profonda - e da noi più volte auspicata - revisione
della struttura istituzionale, a partire dall'abolizione delle province,
dei micro-comuni, nonché dall'accorpamento e dallo snellimento delle
società dei servizi degli enti locali. Ma si possono trovare risorse
anche nell'enormità di sprechi e abusi che passano dai troppi livelli
istituzionali esistenti."