Start up: Prospectus, installato il pannello a Porta Montanara a Faenza per un tuffo nel passato
Un salto indietro nel tempo di oltre cent’anni soltanto guardando attraverso un pannello: a offrirci la possibilità di fare un’esperienza del genere è Prospectus, un progetto avviato ormai due anni fa da Marco Tronconi, Riccardo Mazzotti e Asya Bornazzini, tre studenti universitari faentini, e che ha finalmente visto installare il primo prodotto in piazza Fratti, di fronte a Porta Montanara. Ma di che cosa si tratta? Guardando semplicemente attraverso il pannello, l’osservatore può vedere, attraverso un gioco di prospettive e di linee sovrapposte, contemporaneamente la Faenza di un tempo e quella attuale, con tutti i cambiamenti portati dal tempo nel piccolo scorcio di Porta Montanara. Prospectus, infatti, si propone di riportare fedelmente, rifacendosi a foto d’archivio della città, i contorni degli edifici che un tempo esistevano, ma che ora non ci sono più. Il pannello è stato installato il 15 gennaio scorso e per due mesi e mezzo (fino a fine marzo) resterà a disposizione dei faentini e dei turisti che vorranno fermarsi per dare una rapida occhiata alla Porta Montanara di inizio Novecento.
«Il lavoro che c’è stato dietro a questo pannello è stato per noi molto impegnativo, ma al contempo emozionante - racconta Marco Tronconi -. Abbiamo cercato nelle foto d’archivio della Biblioteca Manfrediana, selezionando solamente quelle scattate da punti in cui sarebbe stato possibile installare fisicamente un pannello. Solo in poche soddisfacevano questo requisito, perché la maggior parte delle foto era stata scattata in punti dove ora circolano le auto; alla fine, tra le varie opzioni che avevamo, abbiamo scelto Porta Montanara, uno dei simboli della nostra Faenza. L’idea è nata molto tempo fa, quando guardando filmati che mostravano come avessero fatto, in Abruzzo, a mantenere vivo il ricordo dell’aspetto degli edifici prima del terremoto, mi ero chiesto se a Faenza fosse possibile creare qualcosa in grado di documentare il passato della nostra città».
Fondamentale, per i ragazzi di Prospectus, è stato infine il contatto col Contamination Lab dei Salesiani 2.0, luogo in cui hanno avuto la possibilità di studiare il progetto e di collaborare con gli altri team presenti.
Andrea Voria