Rondinelli: «Da Lingotto Fiere a De’Longhi e Revlon, 2016 in crescita per Mpr»

Faenza | 22 Gennaio 2017 Economia
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«E’ andato in archivio un anno di crescita e ci attende un anno di sfide molto stimolanti in un settore profondamente cambiato negli ultimi anni». Il fondatore e amministratore Roberto Rondinelli sintetizza così lo stato di salute dell’agenzia faentina di comunicazione integrata Mpr.
Ci traccia un bilancio di questo 2016 appena concluso?
«Il 2016 è stato un anno incoraggiante, con un fatturato cresciuto del 22% e acquisizioni importanti tra cui Lingotto Fiere di Torino per tutte le attività di comunicazione e De’Longhi, con cui abbiamo lavorato per consolidare il suo posizionamento nel segmento delle macchine da caffè, in virtù dell’esperienza che abbiamo accumulato dopo anni di lavoro con Saeco e Philips. Per Revlon, dopo Montecarlo e Berlino, abbiamo organizzato a Lisbona il loro annuale evento di presentazione delle nuove linee. Abbiamo rafforzato ulteriormente le due Business Unit dedicate agli eventi. Fra gli altri, nel 2014, 2015 e 2016 siamo stati impegnati nell’organizzazione del Roadshow per l’Internazionalizzazione ‘Italia per le Imprese’ promosso da Ice Agenzia. In questo triennio abbiamo curato la regia e l’intero impianto logistico di ben 43 tappe in 19 Regioni d’Italia, di cui 16 nel solo nel corso del 2016 ed il prossimo appuntamento sarà a Salerno, il 22 febbraio, per la prima tappa del 2017. Un evento che nasce per sviluppare il commercio all’estero delle Pmi italiane, con più di 10.000 ospiti accolti in questi tre anni in location prestigiose. Sempre in questo ramo abbiamo rafforzato la collaborazione con alcune multinazionali leader dell’IT e dell’entertainment come Tech Data (Cisco Ibm e Apple) e Activision, leader mondiale del settore dei videogames con top brand come Guitar Hero e Skylanders, e a brevissimo dovremmo ufficializzare l’ingresso tra i nostri clienti di un altro grande brand della tecnologia».
Che cosa farete per Lingotto Fiera di Torino?
«Ci hanno chiesto di creare una strategia di comunicazione che permetta al brand Lingotto di uscire in tutta la sua forza. Nel settore fieristico le uniche due icone italiane sono la Fiera di Milano e appunto quella torinese del Lingotto, per la sua storia, per la rivisitazione architettonica e per il grande progetto che c’è alle sue spalle. Insomma, vogliono che esprima al massimo del suo potenziale il valore che può rappresentare per il mercato fieristico. Per questo ci hanno chiesto nuovi concept di comunicazione per nuove idee di fiere. Lingotto Fiere Torino fa parte di GL Events, multinazionale francese che opera a livello mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi integrati per gli eventi che coprono tre principali segmenti del mercato: congressi e convegni; eventi culturali, sportivi e politici; fiere ed esposizioni per gli operatori professionali e il grande pubblico. Hanno organizzato tutti gli eventi extra sportivi delle Olimpiadi di Rio 2016 e Londra 2012. E’ chiaro che rappresenta un interlocutore straordinario, estremamente stimolante».
Quali sono le maggiori sfide che vi aspettano nel 2017?
«Innanzitutto dobbiamo consolidare i nuovi clienti entrati nel 2016 di cui, quelli che ho nominato prima, sono solo una parte. Ma siamo pronti, dopo avere investito molto in questa direzione, a nuove sfide con grandi clienti internazionali, grazie ad un approccio di comunicazione fortemente distintivo. Oltre all’area del marketing digitale abbiamo posto grande attenzione all’esperienza diretta sul prodotto che solo un evento reale riesce a dare. E questo giusto mix sta dando ottimi frutti. Il tema di fondo è che siamo tutti esseri umani e percepiamo la realtà attraverso cinque sensi, per cui un corretto mix fra virtuale e reale diventa un potente acceleratore di consumo».
Qual è il vostro vantaggio competitivo?
«Avere nella nostra natura la comunicazione integrata, che è alla base di Mpr fin da quando siamo nati nel 1988. Questo ci ha permesso di affrontare gli anni di crisi del settore che hanno messo in difficoltà la maggior parte delle agenzie di comunicazione. Il nostro approccio ha funzionato perché crea un insieme bilanciato di comunicazione tra pubblicità on e off line, eventi, produzione, gestione dei social e le innumerevoli possibilità offerte dal marketing digitale. Questa integrazione crea un contatto continuo e diversificato fra cliente e prodotto permettendo a quest’ultimo di aumentare di molto le sue possibilità di essere apprezzato e ricordato. E quindi desiderato. E quindi acquistato».
Mpr è una realtà molto diversificata con sette unità di business. Quanto ha contato in un periodo difficile per il settore?
«Aver diversificato è stato fondamentale ed è il motivo principale di crescita. Il mondo della comunicazione è totalmente cambiato negli ultimi anni. E’ diventato sconfinato. E’ un mare che è diventato un oceano, con l’avvento del web. Quindi la capacità di mettere in sinergia i mezzi in modo competente, è oggi fondamentale. Quando ho iniziato questo lavoro, al mondo c’erano più clienti che prodotti, oggi è il contrario. Quindi per ogni prodotto che viene venduto, 10 restano al palo. Questo crea una fortissima competizione in quasi ogni area di mercato. Quindi la comunicazione è sempre più decisiva per evitare che la battaglia fra i prodotti si giochi solo sul prezzo. E’ l’unica possibilità per un brand di conquistare clienti facendo leva su altri vantaggi attrattivi. E non solo: negli ultimi 20 anni la curva d’attenzione da parte dei consumatori si è ridotta a meno della metà. Quindi oltre alla competenza occorrono sempre di più creatività, rapidità e precisione. Obiettivi chiari, ambiziosi, ma raggiungibili che vanno perseguiti con un posizionamento in comunicazione potente e inattaccabile». (c.f.)

 
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