Omicidio in villa, trovato il presunto killer

Bassa Romagna | 15 Gennaio 2017 Cronaca nera
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È un 25enne nigeriano, richiedente asilo in Italia, il presunto assassino dell'imprenditore Lanfranco Chiarini, originario di Massa Lombarda ucciso lo scorso 3 gennaio nella sua villa sulle colline di Castel San Pietro. Desmond Newthing, ospitato in un centro di accoglienza di Castenaso, è stato fermato dai carabinieri ieri sera in stazione a Bologna. Lo riporta l'Ansa. Il movente dell'omicidio, avvenuto "d'impeto" e non premeditato, non è ancora stato chiarito ma, secondo quanto accertato dagli investigatori, prima del delitto fra i due ci sarebbe stato un rapporto sessuale. Secondo quanto è emerso dalle indagini, i due si conoscevano da almeno un paio di mesi, ma non è chiaro in che modo fossero venuti in contatto. Non sono stati chiariti nemmeno i motivi scatenanti della lite seguita al rapporto sessuale e l'eventualità, finora non confermata, che l'imprenditore potesse avere promesso un lavoro al giovane nigeriano, senza poi mantenere l'accordo. Gli investigatori sono inoltre ancora alla ricerca dell'arma del delitto, probabilmente un coltello preso dalla stessa villa. Il 25enne è stato sottoposto a fermo come indiziato di delitto dell'omicidio, aggravato dai futili motivi e dalla brutalità: le 25 coltellate inferte tra le braccia, la spalla e la base del collo della vittima, come emerso dall'autopsia. Newthing, sbarcato a Lampedusa nel 2015 e con un permesso di soggiorno per motivi umanitari valido fino a giugno 2017, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel primo interrogatorio davanti al Pm Antonella Scandellari, che ha già chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. Fondamentali, nelle indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo, del nucleo Investigativo e della compagnia di Imola, sono stati gli accertamenti tecnici sulle celle telefoniche e sui filmati di alcune telecamere di videosorveglianza della zona. Una di queste ha permesso di restringere l'ora del delitto fra le 19 del 3 gennaio, quando la Skoda di Chiarini raggiunse la frazione di Palesio, e le 20, orario in cui l'auto lasciò la villa. Un'altra telecamera mostra un uomo, secondo gli investigatori il nigeriano, percorrere a piedi un tratto della via Emilia, presumibilmente dopo avere abbandonato l'auto in una stradina, poi salire su un autobus diretto verso Bologna. Il fatto che la villa sia in una zona 'isolata' telefonicamente ha permesso ai carabinieri di lavorare sulle utenze che, dopo le 20 di quella sera, per prime hanno agganciato la prima 'cella' disponibile. Un numero in particolare ha attirato l'attenzione, anche perché risultava avere avuto molti contatti telefonici con l'utenza di Chiarini negli ultimi due mesi. Risultava intestato a uno straniero irreperibile (non il nigeriano), ma indagando fra i contatti di quel numero i militari sono arrivati al centro di accoglienza 'Laimomo' di Castenaso, località dove ha sede la coloreria dell'imprenditore. E' così emerso che quel numero era in uso a Desmond Newthing: la mattina successiva al delitto qualcuno nella struttura aveva notato alcuni cerotti sulle mani del nigeriano, che poi aveva lasciato il centro per andare qualche giorno a Rimini. Dalla Romagna, dove aveva detto di essere andato in cerca di un lavoro, ieri sera ha raggiunto in treno la stazione di Bologna, dove è stato fermato dai carabinieri. Non è chiaro se avesse intenzione di fare ritorno alla struttura di Castenaso o di ripartire.
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