Alla scoperta del Novecento tra mostre insolite e curiose: da Marchini all'esotico Pratt

Romagna | 01 Gennaio 2017 Cultura
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Elena Nencini

Se i grandi nomi che attirano l'attenzione nella nostra Regione in questo momento sono sicuramente quelli di Salgado a Forli e Ariosto a Ferrara, si possono trovare anche altre curiosità. Gli appassionati di Corto Maltese infatti non potranno mancare la mostra a Palazzo Pepoli a Bologna Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggio nel mito, fino al 19 marzo. Oltre 400 opere di Hugo Pratt tra disegni, acquerelli, chine, riviste e le 164 tavole originali di Una ballata del mare salato, un classico della letteratura disegnata in cui appare per la prima volta Corto Maltese. L'occasione per scoprire anche altri affascinanti personaggi di Pratt, riminese di nascita, ma veneziano per passione, come Anna della Giungla (1959), Ernie Pike (1961), La giustizia di Wathee del Sg.t Kirk (1955), e ancora le tavole e acquerelli degli Scorpioni del Deserto che conducono il visitatore-viaggiatore nell’Etiopia del 1941-1942 dove a personaggi dell’immaginario si sovrappongono rimandi a personaggi storici. Il percorso espositivo guida il visitatore nei numerosi rimandi letterari che animano le storie di Pratt: da Jack London e la letteratura d’avventura americana a Joseph Conrad, dalla poetica di W. Yeats e A. Rimbaud alla poesia di J.l. Borges, in un dialogo serrato con i segni lasciati dai maestri del fumetto americano come Milton Caniff e Héctor Oesterheld.

Due invece le mostre promosse da Ibc, Istituto beni artistici culturali e naturali Emilia Romagna che aprono due interessanti percorsi nel Novecento: a Cesenatico infatti alla Galleria comunale Leonardo da Vinci, fino all'8 gennaio, 60 fotografie di Arturo Zavattini raccontano il suo personale viaggio nel Bel Paese: Arturo Zavattini fotografo. Viaggio in Italia, 1950-1960. Operatore cinematografico e direttore della fotografia di molti importanti film, è noto anche per la sua attività di fotografo in ambito etnografico: lLa sua cultura fotografica è maturata a stretto contatto con il Neorealismo italiano e con il realismo americano (ebbe modo di conoscere Paul Strand nel corso della realizzazione del celebre volume fotografico Un Paese), dando prova di saper legare in modo originale aspetti della cinematografia e della fotografia con curiosità, arguzia, spirito critico. A Cesenatico sono esposte le fotografie realizzate nel decennio 1950-1960, iniziando proprio da alcune realizzate a Tricarico nel giugno del 1952 nell’ambito della famosa spedizione in Lucania dell’etnografo Ernesto De Martino. Vi sono poi immagini realizzate a Roma, a Napoli e in altre città e contrade italiane, che documentano la vita sociale in strada, e in particolare la condizione dei bambini del popolo.

A compimento del suo terzo anno di vita, Palazzo Romagnoli a Forlì propone al pubblico una selezione di dipinti, sculture e opere grafiche del celebre artista forlivese Giovanni Marchini, facenti parte delle Raccolte Comunali d’Arte. L'occasione per conoscere questo allievo a Firenze del macchiaiolo Giovanni Fattori – che lo definì «assolutamente artista».

Nella mostra odierna figurano opere della fase giovanile di Marchini, influenzato dal naturalismo toscano, ma che ha visto l’artista forlivese misurarsi con il composito ed eclettico clima figurativo del suo tempo, e manifestare una propensione dichiaratamente verista ed espressionista, come nella stupefacente terracotta policroma intitolata I superstiti risalente al 1908 ed ispirata dalla catastrofe del terremoto di Messina. Tra i paesaggi, figura Ecloga del 1906, uno dei migliori scorci rurali di un pittore destinato a diventare il cantore di un mondo arcadico e pastorale in via di sparizione, come si nota anche nel notturno scorcio delle Caminate, dipinto nel ’33 ed emblematicamente intitolato Faro di Romagna.

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