Referendum, Morrone (Lega Nord Romagna): "No ad una riforma sbagliata, attacco al federalismo"
«La Romagna dice No a una riforma che non ha nulla di positivo ed innovativo. La Romagna dice no ad un diktat contro il federalismo che da trent'anni in Italia si sta cercando di valorizzare ed incentivare, seppur con lentezza. La Romagna dice no ad una riforma antidemocratica fatta su misura per i nominati di partito e per il premier Renzi». Questa è la posizione del segretario della Lega Nord Romagna, Jacopo Morrone sulla contrarietà che il Carroccio, anche a livello locale, tiene sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Ma ci sono anche altre motivazioni politiche espresse dalla Lega. «Quello che andremo a votare - rimarca il segretario Morrone - è un referendum altamente centralista, che azzera il potere delle regioni, che non porta risparmi rilevanti e che soprattutto rischia solo di portare il Paese ad una sorta di dittatura in mano a Renzi». Parole dure che vengono rinforzate anche dalla contrarietà espressa dai leghisti al nuovo assetto istituzionale conseguente alla riforma. «Con questa nuova impostazione - spiega Morrone - verranno spogliate tante competenze regionali di fatto rendendo flebili, per non dire nulle, le possibilità dei cittadini e dei territori di poter avere voce in capitolo su temi importanti nella loro quotidianità. Un esempio è la sanità. Tornando a Roma piccole realtà come Faenza e come sue simili che poteri concertativi e politici potranno mai avere».
Infine la questione senato è un altro aspetto fondamentale nella contrarietà del Carroccio. «Il Senato non sparisce ma sarà nominato, i risparmi saranno minimi rispetto alle esigenze vere del bilancio statale e chi ci perderà è la democrazia e la capacità dei cittadini di essere al centro della vita politica italiana». Per questo «la Lea Nord Romagna convintamente voterà no ad una riforma che è tutto tranne che positiva per il futuro e per gli italiani». (Riccardo Isola)