Back to the Wine, buona la prima
Buona la prima. Per qualità e quantità. E’ questo il bilancio della prima edizione di Back to the Wine, la manifestazione del vino che si è svolta domenica scorsa (con circa duemila persone) alla fiera di Faenza organizzata da Blu Nautilus.
A sorpresa il padiglione era gremito fin dal mattino e il «pienone» è aumentato nel pomeriggio, mentre il lunedì è stata la giornata dedicata agli operatori del settore.
Ad una settimana dall’inizio di Enologica, migrata negli ultimi anni a Bologna, Back to the Wine ha dimostrato che Faenza (e più in generale la Romagna) ha voglia di manifestazioni legate al mondo del vino come già dimostrato da GiovinBacco a Ravenna.
Interessante la varietà (130 imprese rappresentate) con le cantine romagnole a confronto (senza sfigurare) con i grandi vini italiani. La formula, «dedicata ai vignaioli che hanno fatto del vino la loro scommessa etica e responsabile», è azzeccata anche se è più corretto definirla di piccoli/medi produttori di vini naturali con nicchie interessanti presenti di fianco a grandi classici, senza scomodare etica e responsabilità che - fortunatamente - in questo mondo si trovano anche in tanti altri produttori che sono rimasti fuori dalla prima edizione.
E’ dunque motivata la soddisfazione degli organizzatori: «Siamo contenti di questa prima edizione, che conferma l’humus della città di Faenza a una manifestazione dedicata al vino - spiega Fausto Bianchini di Blu Nautilus -. Siamo rimasti particolarmente colpiti dalla grande partecipazione di giovani. Si dice che le nuove generazioni siano lontane dal vino e invece quando viene proposto un evento di qualità e dalla forte identità la risposta arriva. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato e creduto a questa iniziativa, primo passo di altri traguardi nei mesi a venire». (c.f.)