Referendum, il Partito repubblicano ravennate si spacca fra Sì e No
Il referendum divide i Repubblicani ravennati. In vista della consultazione del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, il Pri di Ravenna è spaccato tra due comitati: uno per il Sì, guidato dall'ex vicesindaco (oggi consigliere comunale) Giannantonio Mingozzi e da Mauro Mazzotti, e uno per il No, che ha tra le sue figure di riferimento l'ex segretaria provinciale del partito Luisa Babini, e che è in linea con la posizione espressa dalla direzione del partito.
Ravenna è uno dei pochi territori nei quali l'Edera è ancora radicata. Il Pri, da 20 anni, fa parte della coalizione di centrosinistra (scelta che in passato ha creato più di un attrito con i vertici nazionali) e conserva un suo peso elettorale. In città sprime il vicesindaco, Eugenio Fusignani. Il referendum, così, è l'ennesima occasione di scontro interno in un partito storicamente litigioso. Anche se, in questi giorni, i vertici dei due comitati stanno cercando di ricomporre la frattura.