Guido Tampieri: "La chiusura del cuore"

26 Agosto 2016 Blog Settesere
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L'idea di una fonte soprannaturale del male non è necessaria.
Gli uomini da soli sono capaci di ogni nequizia.
Joseph Conrad
 
Il volto insanguinato.
Lo sguardo smarrito.
Sulle labbra mute la domanda di sempre : perché?
Un altro bambino "simbolo".
Dell'orrore umano.
Affamato, assetato, bombardato, terrorizzato.
Con altri centomila bambini senza volto, in una città senza case.
Protagonista  per un giorno.
Suo malgrado.
Come il piccolo riverso sulla spiaggia di Lesbo.
Non ricordo già più il suo nome .
Un simbolo senza nome, a pensarci, non ha senso.
I simboli ce l'hanno.
Andrò a controllare su internet come si chiamava.
Non vorrei fare brutte figure.
Nelle nostre indignate conversazioni.
 
LO SCANDALO
Sono venuto a portare lo scandalo, ha detto Gesù.
Il vero scandalo siamo noi.
Cento volte più rovinosi del terremoto di Lisbona che spinse Voltaire a interrogarsi sulla giustizia divina.
Il sacrificio è stato vano.
Non è cambiato niente.
Dovremmo togliere dal vocabolario l'aggettivo "disumano".
La nostra indifferenza, la nostra ignavia sono terribilmente umane.
Appena mitigate da un po' di misericordia, da qualche sussulto di dignità, da piccoli gesti d'amore.
Che ci aiutano a sopravvivere.
Che ci illudono di essere diversi.
 
L'ECO  DELLA STORIA
È una delle poche belle trasmissioni RAI.
Prima e dopo la riforma Renzi.
Che non ha cambiato il verso.
Non si faceva cultura prima, non si fa adesso.
Per ora i fatti rilevanti sono la sostituzione di Bianca Berlinguer, il ritorno di Santoro, si spera in fascia protetta, e la riesumazione di Pippo Baudo.
Freccero c'è già e sono in corso trattative per le gemelle Kessler.
Il canale RAI STORIA, tuttavia, è ben fatto.
Aiuta chi lo desiderasse ad usare più dei 160 caratteri di un sms, non umilia l'intelligenza e fornisce scampoli di verità (storica) per capire quel che siamo stati e un po' di quel che siamo.
Ier l'altro c'era un programma sui crimini del nazismo.
Il 27 gennaio del 1945 l'Armata rossa abbatteva i cancelli di Auschwitz.
Fra i 2819 prigionieri liberati c'erano 180 bambini, 52 con meno di otto anni.
Tutti gemelli.
Lasciati in vita per fare esperimenti.
Dopo Auschwitz, hanno scritto, non ci potrà più essere poesia.
Le cose non sono cambiate.
 
LA MEMORIA
A cosa serve un giorno della memoria?
Gli orrori del passato sono qui, tra noi, rinverditi ogni momento.
Distruzione e violenza ovunque.
Fisica e psicologica.
Un secolo di grandi conquiste non ci ha fatto fare passi avanti sul piano dell'umanità.
È inaccettabile, ha detto Papa Francesco, che i bambini debbano pagare il prezzo della chiusura di cuore.
Ma chi l'ascolta?
 
CHE FARE
Una volta era tutto più facile.
La cultura greca che giustificava il tirannicidio.
Poi Kant, per il quale la violazione dei diritti fondamentali in un luogo andava considerata una violazione in ogni luogo.
Uno di sinistra, con la "piccola" contraddizione dei regimi comunisti, che però sarebbero diventati presto, lo davamo per certo, il regno della libertà, ogni qualvolta c'era una dittatura, meglio se sostenuta dagli USA, non aveva dubbi: andava abbattuta.
Una volta, ma adesso?
Dopo l'Iraq, la Libia, l'Egitto, l'Afghanistan, la Siria.
Dopo che a ogni liberazione ha fatto seguito una destabilizzazione.
Nella quale ha messo radici il terrorismo.
Fino a far nascere l'ISIS.
Così da indurci a pensare che fosse meglio non intervenire.
Che forse era bene tenerci i despoti sanguinari di prima.
Sorvolando sulla cultura greca, ignorando i precetti etici di Kant.
Dimenticando che i curdi gasati, le donne afghane schiavizzate, i dissidenti imprigionati, torturati e uccisi, i bambini terroristicizzati, un tanticchio destabilizzati lo erano anche prima.
Come in una tragedia greca ci troviamo di fronte alla scelta fra due verità.
Ne accetti una e con ciò neghi l'altra.
Come fai sbagli.
Per questo é una tragedia.
Perché genera responsabilità e produce dolore.
In ogni caso.
Quel che non può accadere e che, invece, sempre più accade, é che ci sia chi rifiuta entrambi, responsabilità e dolore.
Addossandoli agli altri.
Se si compiono crimini, se si violano diritti, gridiamo che nessuno fa niente per fermarli.
Se qualcuno interviene gli addebitiamo le conseguenze.
Così però non vale.
È troppo facile.
La vita é più complicata.
 
IL COSTO DELLA CIVILTÀ
Hanno chiesto al Presidente della Toscana se l'operazione che si sta per eseguire su un bimbo egiziano gravemente malato rientra fra i compiti istituzionali della Regione.
Detto in parole miserabili, chi paga.
É già polemica.
Manca solo un magistrato che apra un'inchiesta per abuso d'ufficio.
 
L'ORA DEL LUPO
C'è allarme per la diffusione dei lupi in Appennino.
Si può capire.
Ma i lupi non uccidono i bambini, e neppure i loro cuccioli, al massimo le pecore.
 
CIAO  BELLA
L'Associazione Nazionale, che riuniva un tempo i partigiani italiani, è riuscita là dove gli occupanti tedeschi avevano fallito: dividere il fronte democratico.
Il problema, naturalmente, non è la diversità di opinioni politiche, essere pro o contro le opinioni di Renzi, o Renzi stesso che, per talento proprio, riuscirebbe a dividere anche i pappagalli inseparabili.
La questione riguarda l'ANPI stessa,  metterla in mezzo, trasformarla in un campo di battaglia, col rischio, che é già qualcosa di più, di minarne il prestigio e, con esso, il rispetto e la riconoscenza che l'Italia tutta deve a chi si è battuto per restituirci la libertà e la dignità.
Che l'ANPI vada alle feste dell'Unità (?) non sembra così importante.
Che in un mondo dilaniato dalle guerre, con governi autoritari  sparsi ovunque, fame, torture e una concentrazione di CO2 mai così alta da venti milioni di anni, ci si scanni per una modesta riforma costituzionale destinata, nel bene e nel male, a non lasciare traccia nella storia, lascia, invece, sconcertati.
 
 
 
NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE
Nel mondo si va verso un nuovo equilibrio: quello della povertà.
Cresce la popolazione, si affolla il mercato del lavoro, calano i salari, si concentra la ricchezza.
Fino ad accumuli indecenti, come neppure i re sognavano.
Parlando a Dallas nel 1975 Nelson Rockefeller metteva in guardia contro le insidie della compassione:" Uno dei problemi di questa nazione é che abbiamo questo retaggio giudaico-cristiano che spinge ad aiutare le persone bisognose".
La sensibilità dei poveri all'ingiustizia, scrive Galbraith, é niente in confronto a quella dei ricchi.
 
ETERNITÀ
Fa caldo umido, soffocante.
All'inferno che tempo farà?
Forse il riscaldamento globale é un evento provvidenziale.
Per abituarci gradualmente.
Non tutti i mali vengono per nuocere.
 
 
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