Misirocchi e Francia (Cia): «Aggregazione e interprofessione per ridare vigore all’ortofrutta»

16 Luglio 2016 Blog Settesere
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Funzionali al confronto «Cia - strutture cooperative» Opera e New Origine Group, quali esempi di nuovi metodi di aggregazione, portatori di strategie nell’interesse dei produttori ad essi associati, consapevoli che si entra nel mercato seguendo la logica di gruppo. Collegata a questi, la riflessione sulle organizzazioni interprofessionali che - come sottolineano Danilo Misirocchi e Stefano Francia (presidente e vice presidente di Cia provinciale Ravenna) - sono un tavolo di confronto per la filiera molto importante perché partecipato da tutte le componenti: dalla produzione alla commercializzazione fino alla Gdo. Per il quale, però, sarebbe necessario superare un paradosso: fra i soggetti che ne fanno parte quello più debole è rappresentato dalla componente agricola, che è quella che più fatica a mettersi d’accordo. Da qui l’importanza anche del ruolo delle strutture cooperative per un necessario cambio di passo nell’approccio al mercato. 
«Come Cia pensiamo che l’aggregazione che c’è stata in passato sia stata importante - ha spiegato Misirocchi - che la cooperazione è un valore sia per chi è socio sia per chi non lo è, ma oggi serve qualcosa di diverso: un’aggregazione strategica commerciale che vada oltre le strutture di base e che preveda un coinvolgimento anche dei privati. Secondo noi Opera e New Origine Group vanno in questo senso e anche nell’ambito di Agrinsieme cerchiamo di dare gambe a questa posizione. La cooperazione è fondamentale anche in questo momento in cui serve cambiare schema e modo di relazionarsi al mercato: tale responsabilità spetta anche ai cda delle cooperative e il percorso avviato con loro vuole essere un contributo affinché possano esercitare al meglio il loro ruolo in questo momento. Le strutture cooperative hanno ottimi dirigenti, ma il reddito non è più dato solo dalle loro capacità e quindi un modo nuovo di affrontare il mercato è un qualcosa che deve essere portato avanti a livello politico anche dai dirigenti cooperativi, oltre che dai gruppi privati». 
I rappresentanti delle strutture cooperative presenti, per la maggior parte sostenitori dell’aggregazione e della pianificazione, a più voci (in particolare Mirko Zanotti di Apofruit, Raffaele Drei di Agrintesa e Realdo Mastini di Orogel Fresco) hanno sottolineato che anche per l’actinidia (il kiwi) sarebbe necessaria l’attivazione di un percorso simile ad Opera e New Origine Group. Il prodotto nel 2015 ha registrato difficoltà, hanno messo in evidenza, incrinando le attese previsioni positive e un altro punto debole è dato dal mancato avvio del catasto nazionale. Raffale Drei ha fatto notare che Agrintesa, aderendo ad Opera, non ha venduto una sola pera come singola azienda, in quanto si vende per mezzo di Opera seguendo una logica di gruppo. Gli interventi, uno dopo l’altro, hanno portato all’attenzione le diverse criticità che complicano il già di per sé difficile quadro che il comparto ortofrutta si trova ad affrontare: dalla lunga crisi di questi anni all’embargo russo; dalle accese tensioni internazionali ai conflitti, più o meno noti. Non meno ostica la disparità del costo del lavoro fra aree geografiche italiane e da qui la domanda su come in Emilia Romagna si possa competere con questa situazione; fino alle questioni riguardanti la gestione delle calamità naturali, le problematiche delle colture, la gestione e l’utilizzo delle tecniche per contrastarle, dai fitofarmaci alla lotta integrata e in riferimento a quest’ultimo argomento è stato specificato che le norme della lotta integrata della Regione Emilia-Romagna presentano troppe rigidità. Senza tralasciare un’altra incongruenza riguardante la possibilità di ingresso nel mercato italiano di prodotti trattati con fitofarmaci vietati ai produttori italiani, elemento che genera concorrenza sleale.
L’occasione per fare il punto sull’ortofrutta è stata l’assemblea di Cia Ravenna, che ha visto dialogare diversi soggetti rappresentativi del comparto: il presidente dell’OI Ortofrutta Italia Nazario Battelli, la responsabile del dipartimento Territorio e sviluppo di Cia nazionale Anna Rufolo, il presidente nazionale del gruppo di interesse economico ortofrutticolo Stefano Francia ed i presidenti di strutture cooperative ortofrutticole del territorio: Marco Casalini, Terremerse; Piero Drei, Granfrutta Zani; Raffaele Drei, Agrintesa; Realdo Mastini, Orogel Fresco; Mirko Zanotti, Apofruit.
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