Elezioni, le priorità delle imprese per i candidati sindaco

Ravenna | 28 Maggio 2016 Cronaca
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Collegamenti, porto, digitale, start-up e turismo. Sono queste le priorità, secondo il mondo economico, che il nuovo sindaco di Ravenna dovrà affrontare.
«La città deve fare delle scelte per il proprio futuro: c’è l’esigenza di un cambiamento - rimarca Silvio Bartolotti, titolare di Micoperi -. Se si vuole dare un futuro alle imprese bisogna agevolare chi si vuole insidiare sia per l’aspetto urbanistico sia per quello delle licenze. Bisogna agevolare la creazione d’impresa e insistere sui meccanismi che agevolino le start up. Inoltre la cultura è l’altro elemento fondante di una comunità. E non significa solo università, ma nasce dai bambini dell’asilo: un grande campus scolastico all’avanguardia sarebbe molto importante».
Antonio Buzzi, presidente del consorzio ravennate Il Solco, sottolinea come «a livello sociale occorra guardare ad un’evoluzione dei servizi in chiave innovativa dove le persone hanno bisogno, ossia tra le mura domestiche, attraverso innanzitutto una più forte integrazione tra i servizi che oggi sono scoordinati e complessi per le famiglie che devo auto-organizzarsi. Ad essere colpite sono soprattutto quelle con fragilità, dalla presenza di disabili alle persone anziane non autosufficienti. Un’altra priorità è dare una risposta alle nuove povertà con politiche che sappiano fare uscire le persone dall’emergenza e che rispondano dal punto di vista abitativo, sociale e lavorativo. Questo ci libererebbe molte risorse che oggi spendiamo in assistenza. Per il resto a Ravenna c’è una rete di servizi molto buona che va mantenuta».
Andrea Farina, titolare della «multinazionale tascabile» ItWay, pone l’attenzione sul fatto che il tema è piuttosto complesso e «non esiste una risposta semplice - spiega -. Potrei parlare di turismo e cultura va tanto di moda ed è sicuramente una opportunità da cavalcare, ma prima di arrivare a questo occorre spingere su un altro volano fondamentale all’economia di un territorio, dove siamo in ritardo di 30 anni: le infrastrutture. L’economia potrà avere una spinta se il nuovo sindaco metterà la priorità sulle infrastrutture: porto, strade e autostrade, digitale ed edilizia. Sul porto è cruciale l’approfondimento dei fondali, e Ravenna ben integrata con i corridoi europei 'Autostrade del mare' e intermodalità; bisogna fare rientrare la Orte-Venezia nei programmi strategici del Paese e lavorare per attivare il primo tratto del progetto approvato che interseca la Ferrara-Porto Garibaldi. Per quanto riguarda il digitale (Datacenter) non bisogna sprecare il grande risultato ottenuto di avere Ravenna la banda ultra larga e diventare la 'casa digitale' delle imprese della Romagna e un centro di sicurezza informatica per la Regione che sia collegato al Cert (Computer Emergency Response Team) nazionale; mentre in edilizia si ponga attenzione a ristrutturazioni e abbattimenti attuando delibere con vantaggi tangibili per la ripartenza di un settore strategico come l’edilizia, favorendo ristrutturazioni e abbattimenti di immobili brutti e poco funzionali senza spreco di nuovo territorio. Last but not least si deve lavorare con legali ed esperti di bandi gare nazionali ed internazionali su come fare per inserire le clausole nel rispetto delle leggi che favoriscano le imprese che hanno sede nel territorio ed investono nel territorio creando benessere e occupazione».
«La portualità è il primo aspetto su cui puntare e da sviluppare perché creerebbe un indotto straordinario per la città e non solo - puntualizza Alfredo Fioretti, vice presidente di Cmc -. Un altro aspetto cruciale è insistere per migliorare i collegamenti: dall’E45 a quelli su rotaia, eliminando i passaggi dentro la città, delocalizzando anche la stazione. Inoltre penso sarebbe opportuna una migliore gestione del turismo, altro volano straordinario nel caso si riesca ad aumentare la ricettività e a stringere accordi con player internazionali».
Marianna Panebarco, molto attenta alle nuove dinamiche imprenditoriali, sostiene che il nuovo inquilino di Palazzo Merlato dovrà «investire in innovazione per attrarre giovani talenti. Sviluppare centri per l’innovazione dove i giovani possano dare gambe alle proprie idee, creare star up e diventare imprenditori è fondamentale. Serve un rilancio a 360° del turismo coinvolgendo in maniera diffusa tutte le attività e i cittadini. Stesso concetto vale per la cultura. Inoltre servono strategie concrete per il rilancio dei settori cardine della nostra economia, a partire dalla chimica e dal porto, e per le infrastrutture».
Cruciale sarà sicuramente il mondo dell’offshore. «Finora l’amministrazione comunale si è ben spesa per sostenere il settore oil&gas e a lavorare di concerto con le varie associazioni di categoria e Protocollo Ravenna ne è un esempio importante - sostiene Renzo Righini, presidente di Omc e titolare della Fratelli Righini -. Alcuni candidati si sono già espressi a difesa del settore in occasione del referendum: chiediamo di continuare nel percorrere questa sensibilità verso il settore per la capacità di creare lavoro che esprime. La nuova amministrazione dovrà farsi parte viva con Eni per sollecitare nuovi investimenti in Adriatico nella zona ravennate e risolvere il problema atavico dei collegamenti. Inoltre serve incisività nella gestione delle aree e una forte sburocratizzazione della macchina comunale nella concessione di permessi: servono tempi certi per fare investimenti, altrimenti si creano inefficienze e si perdono opportunità».
«Il welfare di comunità sta cambiando molto rapidamente e la nuova amministrazione comunale dovrà farsi carico di soddisfare i bisogni delle diverse fasce della popolazione e le nuove povertà emergenti - conclude Marina Venturini, presidente della cooperativa sociale Il Cerchio -. Buona parte dei cittadini non sono più in grado di far fronte ai costi dell’assistenza e faticano, ad esempio, a pagare le rette anche delle Rsa. Bisogna rivedere la macchina pubblica in modo che sia in grado di dare risposte ai bisogni primari: asili nido, mense scolastiche, appoggi scolastici per disabilità e gli anziani che vanno sgravati da importanti costi. Insomma vanno trovate delle strategie per fare fronte alle nuove povertà». (Christian Fossi)
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