Antonio Baroncini (Ugc): «Senza la Provincia c'è un vuoto in agricoltura»

Faenza | 29 Marzo 2016 Blog Settesere
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Psr, Pac, bandi, misure, condizionalità, pan, produzione integrata, buffer zone, patentino, consulenza, Pai, op, listini, acconti... sono solo alcune delle parole che ultimamente assillano i nostri soci agricoltori, i nostri amici imprenditori che cercano tutti i giorni di districarsi in  questo dedalo di parole difficili che contengono spesso una montagna di adempimenti quasi impossibile da scalare. Sono le parole che i nostri tecnici affrontano tutti i giorni cercando di capire quale sia la strada giusta per scalare queste montagne senza perdersi in mille adempimenti spesso inutili e privi di senso.
Non esiste più il contatto, il collegamento con la realtà! Non esiste la possibilità di collegare queste parole con le esigenze dei nostri amici agricoltori e imprenditori, talmente appassionati al loro lavoro da riuscire a sopportare tutto questo... ma fino a quando??
Fino a quando potranno sopportare questo pesante scollamento fra le parole e la realtà, fra la fatica quotidiana e il mancato reddito, fra l’illusioni di un aiuto e la triste constatazione del fallimento, fra il desiderio di continuare, di resistere, di lottare e la montagna burocratica talmente alta che è quasi impossibile scalare?
Nei giorni scorsi è stato pubblicato l’ultimo dei bandi in approvazione del nuovo PSR: agricoltura, al via il bando sugli investimenti aziendali. Risorse per 23,5 milioni di euro. Assessore Caselli: "vogliamo dare una spinta forte al settore e accelerare l'uscita dalla crisi"
Leggendo queste affermazioni, che condivido e approvo totalmente, mi sorge comunque una forte preoccupazione e perplessità. Sono parole già dette e ascoltate in diverse occasioni, convegni, riunioni, articoli… ma se tentiamo di farle combaciare con la realtà non riusciamo, se tentiamo di far collimare le parole e le promesse con la realtà dei nostri amici agricoltori non troviamo il collegamento! Troppo distanti, troppo diversi, troppo staccati. Per non parlare poi del grave problema riguardante la misura agroambientale, con la concreta possibilità che quasi tutte le domande presentate saranno bocciate per mancanza dei fondi! Risultato: in attesa della eventuale conferma obbligo al rispetto degli adempimenti imposti dai disciplinari, per poi sentirsi dire: scusate, ci siamo sbagliati…Ma stiamo scherzando!
Di nuovo ci troviamo ad affrontare una situazione assolutamente assurda, priva di collegamento con la realtà, imposta da un sistema burocratico autoreferenziale che mira solo al proprio sostentamento.
Il mio messaggio non vuole essere una sterile polemica tanto per dire e nemmeno una critica negativa, ma un tentativo di dare voce alla realtà, la realtà che tutti i giorni ci troviamo ad affrontare, la realtà dei nostri agricoltori, delle loro facce che guardano e mani che stringono, del loro desiderio di trasformare il lavoro in reddito. La realtà che vede da oltre dieci anni questo reddito massacrato dal mercato, fatto di prezzi che non riescono a coprire nemmeno i costi di produzione, che puntualmente vengono dimenticati per poi ritornare prepotentemente durante la raccolta senza più la possibilità di modifiche, di aiuti che si trasformano in miraggi difficili da raggiungere, di promesse che quasi mai vengono attese, di agevolazioni che spesso si trasformano in costi aggiuntivi.
Noi mettiamo tutto l’impegno possibile a supporto dei nostri associati e siamo disponibili ad un confronto costruttivo con le amministrazioni pubbliche sulle tematiche “aiuti e contributi”, per cercare la strada percorribile, che sia veramente un sostegno all’agricoltura, un settore della nostra economia fondamentale e di primaria importanza!

 
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