Elezioni, De Pascale: "Pd debole? Non è vero, le liste civiche arricchiscono"

Ravenna | 22 Gennaio 2016 Blog Settesere
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«Il Pd non è debole, le liste civiche arricchiscono la partecipazione elettorale. Vogliamo rinnovare, daremo un impulso energico al rinnovamento della città. Le priorità? L’economia, in primis il rilancio della vocazione industriale ravennate, gli scavi al porto e nuove infrastrutture viarie». Michele De Pascale, 31 anni compiuti mercoledì 20 gennaio, tenta di lanciare la propria candidatura a sindaco del centrosinistra sapendo che dovrà rappresentare anche le aspettative suscitate dall’amico e collega scomparso due mesi, Enrico Liverani, che proprio il segretario del Pd provinciale aveva spinto come nome nuovo della politica bizantina. Venerdì 22 parte ufficialmente la campagna, vediamo come.
De Pascale, cominciate da una ex pizzeria. Perché?
«Abbiamo costruito una campagna elettorale insolita, il mio Comitato sarà polivalente, abbiamo riconvertito una pizzeria dove all’interno ci sarà uno spazio dibattiti, ma anche tanto altro per parlare del futuro della nostra città. Proietteremo film, inviteremo rappresentanti della società per discutere di problemi e trovare nuove idee. Nelle prossime settimane cercheremo di raccontare la visione futura che abbiamo di Ravenna».
Ai ravennati andrà raccontato anche chi è Michele De Pascale o no?
«Certo, ci mancherebbe, sono il candidato sindaco. Ci sarà spazio anche per questo, anche se non amo stare tutti i giorni sui giornali o sui siti di news. Racconteremo soprattutto come vogliamo affrontare i problemi che attraversano la nostra società in questi anni e come pensiamo di affrontarli non solo a livello ravennate, ma su scala romagnola e nazionale, perché tutto alla fine si lega».
Che slogan ha scelto? Perché?
«’Michele De Pascale, energia per Ravenna’. Vogliamo dare una forte spinta al cambiamento e al rinnovamento della città. Questo è il principale messaggio iniziale della mia campagna».
Verrà sostenuto da Pd, Pri, ma anche da tante liste civiche. Un segno di debolezza del principale partito?
«Sono elezioni comunali, quindi a fianco del mio partito, che è centrale in tutta la coalizione, è normale che crescano altre realtà civiche. Quando un progetto è forte, crea un effetto gravitazionale, unisce persone che non hanno trovato collocazione nei partiti nazionali. Il Pd candida il segretario, più di così cosa dovrebbe fare? Poi c’è il Pri, che su questo territorio vanta un’importante tradizione, non dimentichiamocelo».
Le liste civiche sono tante, almeno quattro?
«Esatto, al momento il quadro è questo. In campo ci sono già ‘Ama Ravenna’ di Perini, ‘Ravenna Viva’ di un gruppo di giovani, ‘Insieme per cambiare’ di Poggiali e Valenti, la lista di sinistra della Morigi e di alcuni esponenti che si erano allontanati dal Pd. Una coalizione ricca in rappresentanza di una società che è sempre più complessa».
L’astensionismo è l’avversario più pericoloso o c’è un competitor che teme di più?
«Rispetto tutti i candidati in campo, non entro nelle diatribe interne alle altre forze politiche, ma temo decisamente di più la sfiducia che purtroppo c’è intorno alla politica. In senso elettorale l’astensionismo è un fenomeno pericoloso, cercherò con tutte le forze che ho di combatterlo».
Priorità del programma, si parte dall’economia immagino…
«Certo, stiamo uscendo da una gravissima crisi economica che ha toccato duramente anche Ravenna. Voglio tornare ad imprimere alla città la sua vocazione industriale. Al primo posto ci sono gli scavi al porto, i 12,5 metri devono esserci fino a San Vitale, per tutti, non solo per una parte di terminalisti…».
Un altro fronte aperto è la chimica, oggi rischia molto tutto il comparto. Come vi muoverete?
«Noi portiamo a Ravenna il 29 gennaio il sottosegretario Lotti e chiederemo a lui due impegni precisi: il primo proprio sulla chimica, c’è un investimento sulla città che deve essere realizzato, non importa chi lo faccia».
Poi le strade? L’isolamento che vive Ravenna è sotto gli occhi di tutti…
«A Lotti chiederemo anche un impegno sulle infrastrutture viarie, certamente dobbiamo dire stop all’isolamento che da troppi anni sta vivendo Ravenna. La Regione ha già confermato il progetto della tangenziale che collega l’E45 alla Ferrara Mare, vogliamo garanzie anche nazionali. Questo passaggio aiuterà anche nuovi e più rapidi flussi di turismo». (Manuel Poletti)
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